Il caso

venerdì 23 Giugno, 2023

Sparano pallini ad aria compressa alla prof e vengono promossi. All’insegnante solidarietà dalla politica (e c’è l’esposto del Codacons)

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È successo in un istituto superiore di Rovigo. Intervengono i ministri Valditara e Crosetto

Promossi con il nove in condotta, nonostante avessero preso di mira la propria insegnante con una pistola ad aria compressa. Il ragazzo che ha ripreso il tutto (e il compagno di classe che l’ha ripreso con il telefonino) l’ha passata liscia. Ora la professoressa, Maria Cristina Finatti, 61 anni, docente di Scienze all’Itis Marchesini di Rovigo, incassa la solidarietà della politica.

«Rispetto l’autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione». Così su Twitter il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «La scuola – aggiunga è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione».

Sul tema è intervenuto anche il ministro della difesa Guido Crosetto: «I ragazzi che hanno sparato con proiettili finti alla professoressa sono stati promossi. Con 9 in condotta. Se la scuola ha lo scopo di educare, penso si sia persa un’occasione. Chiedo scusa, da semplice cittadino, a titolo personale, all’insegnante».

Ed è in arrivo anche l’esposto del Codacons. «Quanto accaduto è inammissibile in un paese civile – spiega il presidente Carlo Rienzi – Gli studenti colpevoli di aggressioni e bullismo non solo non possono avere 9 in condotta, ma vanno bocciati senza se e senza ma. Assegnare loro un voto così alto non solo è del tutto diseducativo, ma rappresenta da un lato una violazione dei regolamenti vigenti, secondo cui la condotta degli alunni va valutata in base al comportamento tenuto dagli stessi in aula e concorre a determinare la promozione o la bocciatura, dall’altro una grave disparità di trattamento a danno di tutti gli altri studenti che, pur essendosi comportati in modo corretto, hanno ricevuto lo stesso voto di chi si è reso protagonista di atti violenti». Alla Procura di Rovigo, l’associazione chiede di aprire una indagine per accertare l’operato dell’istituto scolastico coinvolto e degli insegnanti che hanno assegnato i voti, e sta studiando la possibilità di impugnare al Tar la promozione degli alunni, a fine di ottenere l’annullamento degli atti adottati dalla scuola.

L’insegnante ha raccontato di essere stata colpita al volto con una pistola ad aria compressa, rischiando di perdere un occhio. Ha presentato una denuncia, chiedendo le scuse degli studenti. Scuse che non sono arrivate.