L'iniziativa

mercoledì 22 Marzo, 2023

Spettacoli e storie tra le piante: torna in Clarina l’«Orto aperto»

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Il ritorno dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia. Con tanti momenti di condivisione

È ripartito l’Orto Aperto. L’iniziativa, nata dall’idea di un gruppo di giovani amici poco prima del lockdown, ritornerà anche questa estate. «Una bella ripartenza», come la definisce Errico Di Pippo, presidente della Circoscrizione Oltrefersina, sul cui territorio è ospitato il progetto. «L’Orto Aperto nasce nel 2019, anno in cui con sette amici abbiamo preso la gestione del terreno», racconta Francesco Benanti, una delle menti dietro al progetto. L’iniziativa, con sede in via dei Medici è nata per diversi motivi: «Il nostro intento non era quello di aprire un orto con lottizzazione da cui ricavare profitto, ma di fondare un progetto con un respiro comunitario».

E così è stato. Poco meno di un anno prima della pandemia, diversi cittadini hanno passato la bella stagione nell’orto della Clarina. «Moltissime persone si sono unite a noi, con lo stesso ideale in mente: condividere la voglia di stare insieme nel contorno dell’attività orticola. Volevamo dare ai cittadini la possibilità di dare una mano e rimboccarsi le maniche per abbellire uno spazio della città», prosegue Benanti, che nel frattempo ha anche trovato lavoro presso la Cooperativa Sociale Progetto 92. All’inizio, l’attività dell’Orto Aperto ruotava intorno a tre format: «Cresciamo nell’orto, una serie di eventi organizzati per i giovani e per le scuole. Ortoinforma, incontri aperti a tutti per imparare qualcosa di nuovo su sostenibilità e attività orticola. Infine Aperiorto, serate per favorire la conoscenza tra residenti e per vivere il quartiere». Il primo anno si è partiti ben spediti grazie alla vittoria di un bando, che ha consentito la collaborazione dei giovani con l’Ufficio Beni Comuni del Comune di Trento.
Poi però c’è stato il lockdown. «Devo dire che nella sfortuna non ci è andata poi così male. Gestivamo un’attività all’aperto, quindi molti progetti sono potuti andare avanti nonostante le restrizioni», spiega Benanti. Certo, come in molte altre realtà, l’aspetto di aggregazione è stato messo da parte per forza di cose. «Sono però anche partite diverse collaborazioni: alcune scuole ci hanno contattati per delle lezioni all’aria aperta nell’orto. Poi, durante l’estate del 2020, quando c’è stato quel breve periodo di ritorno alla normalità, abbiamo cominciato a lavorare con delle associazioni, tra cui La Bussola, per ideare dei momenti all’aperto per i ragazzi».

Alle giovani menti dietro all’Orto Aperto non è di certo mancata l’inventiva. «Con la pandemia abbiamo anche iniziato a sfruttare di più le nostre pagine social, come quella Instagram. Abbiamo creato dei brevi sketch e dei post informativi per mantenerci in contatto con la cittadinanza».
Nel 2021 le attività hanno cominciato a riprendere come pre-pandemia, però non sono mancate le difficoltà: «Alcuni di noi hanno cominciato a studiare o a lavorare all’estero. Poi, l’anno scorso è scaduto il bando», dice Francesco, che però non ha mollato e ha continuato a credere nel progetto. «Sarebbe stato un peccato far morire così l’Orto Aperto, dopo tutto il lavoro e il tempo che ci avevamo speso. Così siamo riusciti a trovare un accordo con il Progetto 92, che ha permesso all’iniziativa di proseguire».
Ecco che quindi è nata una nuova collaborazione, questa volta tra cittadini e la cooperativa sociale Progetto 92, che si occupa di promuovere attività a favore di bambini, ragazzi, giovani e famiglie. Il 13 marzo si è tenuto un momento per riunirsi e per capire come poter ripartire con la bella stagione: «Siamo rimasti molto contenti della partecipazione dello scorso lunedì: abbiamo notato tante persone nuove, ma anche alcuni fedelissimi al progetto», racconta l’ideatore dell’iniziativa. «È stato presentato il programma: ci saranno spettacoli teatrali, incontri di sensibilizzazione alla sostenibilità e storie nell’orto per bambini».
A questo fitto calendario di eventi si aggiunge un ulteriore appuntamento: «A maggio l’orto ospiterà i giovani del progetto europeo Community Urban Farming Lifestyles (Cufl), un camp di volontariato sul tema dell’agricoltura sostenibile».