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lunedì 18 Dicembre, 2023

Stagione estiva 2023, aumentano i turisti stranieri in Trentino rispetto all’anno precedente: Val di Fassa tra le mete più ambite

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Spopolano gli hotel di lusso, perdono appeal, invece, i campeggi, agritur ed esercizi rurali

La stagione estiva 2023 (mesi da giugno a settembre) totalizza nel complesso oltre 2,4 milioni di arrivi e quasi 10 milioni di pernottamenti; il confronto con l’anno 2022 evidenzia una crescita negli arrivi dell’1% e una contrazione nelle presenze dell’1,6%; Questi i dati rilevati e divulgati da Ispat e si tratta di un risultato sostanzialmente buono, considerando l’eccezionalità del movimento turistico dell’estate 2022. Il settore alberghiero rileva valori in lieve flessione sia per gli arrivi, che calano dell’1%, sia per le presenze, in flessione del 2,9%, mentre l’extralberghiero cresce rispetto all’estate 2022 in entrambe le dimensioni (+5,1% negli arrivi e +0,6% nelle presenze). Il confronto dell’ultima estate con il 2019 (periodo pre-Covid) indica valori in crescita sia per gli arrivi (+7%) che per le presenze (+2,5%) grazie a entrambe le provenienze e conferma il bilancio sostanzialmente positivo della recente stagione estiva.
Tra i quasi 10 milioni di pernottamenti registrati nel corso dei quattro mesi estivi si riscontra una prevalenza di turisti italiani (il 61,6%). Le presenze alberghiere rappresentano il 63,1% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive.
La dinamica delle presenze osservata a livello mensile mostra rispetto al 2022 variazioni negative nei mesi di giugno (-2,7%), luglio (-0,9%) e agosto (-3,8%); in controtendenza settembre, che cresce del 3%. Agosto si conferma il mese con il più alto numero di pernottamenti, che rappresentano il 35,9% dell’intero movimento estivo. Ampliando l’arco temporale, si apprezzano l’ottima performance dell’estate 2022 (la prima esente dalle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19) e i buoni risultati dell’estate 2023.
Le presenze italiane calano del 4,3% rispetto all’estate 2022. Le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In aumento del 2,9% i pernottamenti stranieri; i flussi principali provengono da turisti tedeschi, olandesi, austriaci, inglesi e polacchi.
La performance dei singoli territori vede prevalere il segno negativo; quasi tutti gli ambiti registrano infatti valori delle presenze in contrazione. In controtendenza le zone della Val di Fassa, con un aumento delle presenze dell’1,2%, Trento, Monte Bondone e Altopiano di Pinè (+5,1%), San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi (+3,6%) e l’ambito di Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo (+0,9%). L’ambito del Garda trentino si conferma la zona con il maggior numero di pernottamenti, vale a dire il 26,3% dell’intero movimento turistico della stagione estiva, con una flessione dell’1,4% nelle presenze ma un aumento dell’1,6% negli arrivi.

Il numero di posti letto alberghieri disponibili è pari a 88.927, circa il 98% del potenziale totale. Il tasso di occupazione dei posti letto risulta migliore negli alberghi a quattro stelle (76,8%). Il movimento turistico fa segnare variazioni negative per tutte le categorie alberghiere; più contenuto appare il calo negli esercizi a quattro stelle (-0,7%). I pernottamenti registrati nelle strutture a tre stelle rappresentano il 46,2% del movimento turistico alberghiero estivo.

Il settore extralberghiero, che rappresenta il 36,9% delle presenze estive complessive, evidenzia in generale un andamento in crescita sia negli arrivi (+5,1%) che nelle presenze (+4,6%). Negativo però l’andamento delle presenze in campeggi, agritur ed esercizi rurali (-1,5%), che rappresentano nella stagione estiva il 55,7% del totale del movimento del settore extralberghiero. Affittacamere, case e appartamenti per vacanze (CAV) e bed and breakfast (B&B) registrano una flessione dell’1,4% nelle presenze; in crescita il movimento negli “altri esercizi”2 (+13,8%).
Il bilancio parziale dell’anno, analizzando il periodo gennaio-settembre, mostra un aumento del 9% negli arrivi e dell’8% nelle presenze. I primi mesi del 2023 segnano in particolare una crescita molto significativa, in ragione di un confronto che avviene con un 2022 ancora condizionato dagli effetti dell’emergenza sanitaria e dell’invasione dell’Ucraina. Il bilancio parziale dell’anno è quindi molto positivo e tale da poter ritenere normalizzati i flussi turistici sui valori consueti. Nel corso del 2023 ha preso avvio la rilevazione puntuale dei pernottamenti in alloggi turistici, consentendo di rappresentare l’incidenza delle presenze estive dichiarate nei diversi ambiti turistici secondo quattro livelli di intensità. La concentrazione massima è stata rilevata nell’ambito del Garda trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi e in quello della Val di Fassa; un’intensità medio-alta in Valsugana, Tesino e Valle dei Mocheni e in Val di Fiemme, Altopiano di Pinè e Val di Cembra. Gli ambiti dell’Altopiano della Paganella, Piana della Rotaliana e San Lorenzo-Dorsino, delle Valli di Sole, Peio e Rabbi, di Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena,
Giudicarie centrali e Valle del Chiese, di Trento e Monte Bondone e della Val di Non rappresentano un peso specifico di pernottamenti in alloggi turistici tra il 4% e l’8%, mentre molto rarefatte risultano le dichiarazioni che originano dagli Altipiani Cimbri e Vigolana, da Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo e da San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi.