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lunedì 27 Febbraio, 2023

Stefano Accorsi con i detenuti alla casa circondariale di Bolzano

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L’attore, in loco per le recite dello spettacolo «Azul» di Daniele Finzi Pasca, ha partecipato al progetto «Art of Freedom» nello stabile altoatesino

Nel pomeriggio di venerdì 24 febbraio Stefano Accorsi attore, regista e produttore cinematografico e televisivo, ha fatto visita alla casa circondariale di Bolzano per incontrare i partecipanti dei laboratori teatrali proposti dallo stabile bolzanino nell’ambito del progetto di innovazione sociale “Art of Freedom”, volto al reinserimento sociale e culturale di detenuti ed ex detenuti attraverso la partecipazione e il coinvolgimento in percorsi e iniziative culturali.

«È stato un incontro molto coinvolgente» ha commentato l’attore al termine della sua partecipazione ad “Art of Freedom” per il Teatro Stabile di Bolzano. «Soprattutto è bello che il carcere di Bolzano – grazie ai suoi dirigenti e alla collaborazione di tutto il personale – preveda questo tipo di attività, infatti i corsi proposti sono tanti e possono essere molto utili. In alcuni casi potrebbero servire anche a trovare un lavoro nel momento in cui le persone finiranno di scontare la loro pena. Penso sia importante che un carcere diventi un’opportunità per chi ha fatto cose sbagliate di capirlo e magari anche di avere un’altra occasione quando uscirà».

“Art of Freedom” è realizzato nell’ambito del Programma Operativo FSE 2014-2020. Punto di forza del progetto è la collaborazione tra istituzioni pubbliche, culturali e del privato sociale: “Art of freedom” è coordinato da Biblioteca Culture del Mondo e Alpha&Beta Piccadilly, in partnership con Comune di Bolzano, Caritas (servizi Odos e Centro per la Pace), UEPE, USSM, Magistratura di Sorveglianza e La Strada – der Weg, Casa Circondariale di Bolzano, Centro di tutela contro le discriminazioni, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Cristallo, Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, e Cooperativa sociale Rorhof.

Le numerose iniziative promosse da “Art of Freedom” si inseriscono in un’ottica di riscatto e rilettura personale: laboratori di musica d’insieme, espressività visiva e teatro, ma anche corsi di alfabetizzazione di base e digitale. E ancora, per incentivare un successivo reinserimento socio-lavorativo dei partecipanti, il progetto prevede attività di consulenza individualizzata con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo locale che offrono un orientamento lavorativo. Quelli di “Art of Freedom” sono tutti interventi integrati e monitorati che coinvolgono diversi attori istituzionali, culturali, sociali e lavorativi per poter migliorare in rete i percorsi di reinserimento dei detenuti e degli ex-detenuti.

Su questo orizzonte da diversi anni vengono promosse attività educative all’interno della struttura penitenziaria cittadina, tra cui i laboratori organizzati in collaborazione con lo Stabile incentrati sul teatro, sull’arte, sulla musica, sulla scrittura e sulla narrazione come forme trattamentali innovative che migliorano la comunicazione e le relazioni. Da anni il TSB propone una visione ad ampio spettro del teatro come strumento di interazione sociale e come opportunità di confronto e di crescita. Per “Art of Freedom” promuove l’accompagnamento di piccoli gruppi di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria agli spettacoli. Per chi non può recarsi a teatro, il TSB organizza una serie di incontri all’interno del penitenziario tra i partecipanti ai laboratori teatrali e i protagonisti della scena nazionale e internazionale. È il caso di Accorsi, al Teatro Comunale di Bolzano nell’ambito della Stagione dello Stabile con lo spettacolo “Azul: Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor”, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca e interpretato assieme a Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo per Nuovo Teatro di Firenze in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e Teatro del Canal di Madrid. «Abbiamo scelto di scommettere sulla cultura perché è uno strumento che concede libertà al di là di ogni giudizio o pregiudizio» osserva Mauro di Vieste, responsabile del progetto: «Un incentivo per ricominciare da sé, per chi sceglie di rileggersi e riscriversi».