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mercoledì 15 Febbraio, 2023

Stop a diesel e benzina dal 2035. Salvini: «Una follia»

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Arriva il via libera definitivo del Parlamento Ue all’accordo con gli Stati membri. Obiettivo: arrivare a 0 emissioni in poco più di dieci anni. La destra accusa le istituzioni europee di voler portare avanti un ambientalismo ideologico

Il Parlamento europeo riunito in plenaria a Strasburgo ha approvato con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astenuti l’accordo con gli Stati membri a fine ottobre sulla revisione degli standard di prestazione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni, proposta nel “Fit for 55”. L’intesa raggiunta prevede lo stop alla vendita di auto e furgoni con motori a combustione interna, quindi benzina e diesel, entro il 2035 in tutta Ue, con una tappa intermedia di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto nuove e dei nuovi furgoni entro il 2030 (rispettivamente del 55 e 50%, rispetto ai livelli del 2021). Sempre ieri, la Commissione ha anche proposto paletti più rigidi per le emissioni dei mezzi pesanti: rispetto al 2019, riduzione delle emissioni del 45% dal 2030, del 65% dal 2035, del 90% dal 2040. Inoltre, rendere tutti i nuovi autobus urbani a zero emissioni dal 2030. «Auto elettrica e a celle combustibili a idrogeno: questo è il futuro», ha detto a GEA-Eunews Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea. «Già adesso è più economico guidare un’auto elettrica di una con motore a combustione, ma spesso le auto sono troppo costose per essere acquistate – ha aggiunto -. Ma accelerando la produzione, dotandoci delle nostre batterie, che saranno meno costose e riciclabili, creando un volume molto maggiore abbatteremo il costo e quindi i veicoli elettrici diventeranno, passo dopo passo, accessibili in termini di costo».
Mentre i liberali e i socialisti salutano il risultato, il centrodestra italiano accusa le istituzioni europee di portare avanti un ambientalismo ideologico ai danni delle imprese. «Decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi», commenta il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. E attacca «Pd, M5S, Renzi e Calenda che votano contro l’Italia». Mentre l’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) chiede che all’aumento degli obiettivi di CO2 corrisponda a un’implementazione delle infrastrutture notevolmente migliorata, nonché un quadro rafforzato di incentivi e tariffazione del carbonio. A tal proposito proprio ieri i rappresentanti di Stellantis hanno chiesto al governo nuovi incentivi per i veicoli elettrici, nel corso del tavolo di confronto tra governo, azienda e sindacati al ministero delle Imprese e del made in Italy. L’obiettivo per l’azienda – sarebbe stato spiegato – resta quello di dimezzare le emissioni entro il 2030, arrivando a emissioni zero entro il 2038, con un investimento di 30 miliardi di euro entro il 2025 su quattro piattaforme. «Noi siamo in campo e lo abbiamo ribadito anche in Europa per ottenere condizioni migliori e accompagnare la riconversione industriale per raggiungere obiettivi di rispetto ambientale che tutti noi ci siamo proposti, ma mantenendo la produzione e l’occupazione nel nostro Paese», ha affermato il ministro Adolfo Urso dopo l’incontro.