L'intervento
domenica 20 Aprile, 2025
Storia dell’intervento al Gaslini che ha salvato bimba trentina di 5 mesi, con un rarissimo neuroblastoma parafaringeo
di Benedetta Centin
Il grazie dei genitori trentini ai medici. La bimba faticava a respirare. «Un’operazione rarissima, per la sede della patologia e per l’età della paziente»

Una creaturina di appena cinque mesi, già affetta da un brutto male, da un tumore alla gola, con una massa di dimensioni tali da pregiudicare anche la respirazione. E con il rischio che la situazione potesse degenerare in fretta. Si trattava di un neuroblastoma parafaringeo: questo il nome del tumore maligno che è stato rimosso alla bambina trentina grazie a un intervento all’avanguardia effettuato all’ospedale Gaslini di Genova. Un’operazione complessa, certo non facile anche per la tenerissima età della paziente, comunque riuscita positivamente. Per la soddisfazione dell’equipe medica e per la gioia e la commozione di mamma e papà trentini che hanno trascorso giorni difficili nella terapia intensiva della struttura sanitaria ligure assieme alla loro piccola, sperando, pregando per lei, affidandosi al team di specialisti che hanno poi ringraziato, non solo per le loro riconosciute doti professionali ma anche per quelle umane. Per i sorrisi, per la comprensione e il sostegno avuti da tutti gli operatori nelle loro rispettive mansioni, che hanno lenito quelle terribili ore di ansia e lacrime. «Si è trattato di un intervento rarissimo, sia per la sede della patologia, sia per l’età della paziente — ha fatto sapere Roberto D’Agostino, direttore di otorinolaringoiatria — A nostra conoscenza in letteratura questo è il caso della bimba più piccola operata per una patologia del genere, della quale esistono tra l’altro pochi esempi al mondo».
La difficile operazione
Il delicato e complesso intervento chirurgico è stato effettuato nella sala operatoria di Otorinolaringoiatria dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Paziente la piccola di pochi mesi affetta appunto da una neoformazione localizzata nello spazio retrofaringeo/parafaringeo destro. Proprio la sede, profonda e particolarmente difficile da raggiungere, e le dimensioni della massa che dalla parete posteriore del faringe occludeva lo spazio respiratorio, hanno reso indispensabile l’intubazione per consentire alla piccola di respirare. Di qui la necessità e l’urgenza di procedere in sala operatoria, nonostante i pochi mesi di vita della bimba e i rischi connessi alle eventuali lesioni di strutture vitali adiacenti. L’intervento è stato condotto da un’équipe multidisciplinare composta appunto da Roberto D’Agostino, direttore di otorinolaringoiatria, da Sabrina Garofolo, dirigente medico e da Giovanni Danesi, direttore responsabile di otorinolaringoiatria e microchirurgia della base cranica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La lesione è stata raggiunta con un accesso transparotideo esterno e rimossa del tutto, senza coinvolgimento delle strutture nervose e vascolari adiacenti. La piccola trentina è stata estubata nelle ore successive all’intervento e ha ripreso in modo spontaneo a respirare e ad alimentarsi, «con un decorso clinico favorevole» fa sapere l’ospedale. «Non abbiamo potuto che procedere dall’esterno, una grossa sfida, con un rischio alto — riferisce ancora D’Agostino — ma l’operazione si è conclusa in modo positivo.
«Alto livello professionale»
«L’intervento — sempre le parole del direttore di otorinolaringoiatria — ha richiesto una pianificazione accurata e il coinvolgimento di diverse competenze specialistiche. Il risultato ottenuto conferma il valore della collaborazione multidisciplinare e la capacità dell’Istituto Giannina Gaslini di affrontare situazioni complesse con approccio integrato e tempestivo».
A commentare anche l’assessore regionale alla Sanità. «L’ospedale Gaslini — ha detto — si conferma ancora una volta un’eccellenza della sanità non solo ligure ma italiana e questo intervento chirurgico particolarmente complesso su una bambina di appena cinque mesi è un’ulteriore conferma dell’altissimo livello di professionalità dei medici. Il nostro ospedale pediatrico, sempre di più un punto di riferimento nazionale e internazionale, offre cure per centinaia di bambini malati ma soprattutto offre speranza».
Prossime dimissioni
Secondo la letteratura scientifica, i tumori parafaringei come quello di cui era affetta la bimba trentina rappresentano meno del 2 percento delle neoplasie del distretto cervico-cefalico, e i neuroblastomi in questa sede sono stati segnalati in un numero estremamente limitato di casi, in particolare sotto l’anno di età. I medici fanno sapere che il decorso post-operatorio della piccola trentina è al momento positivo. Ora la piccola respira e mangia. E potrebbe essere dimessa già nei prossimi giorni. Per tornare a casa, in Trentino. Rimanendo comunque sempre sotto stretta osservazione dei medici, i suoi angeli.
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