Maltempo

martedì 31 Ottobre, 2023

Storo, il torrente Palvico esonda oltre il ponte della Bica. E il Caffaro pronto a straripare

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A Storo sono caduti 96,4 millimetri di pioggia, a Pieve di Bono 100,6 millimetri, a Tione di Trento 102,6 millimetri e a Zuclo (centralina di malga Casinot) 124,8 millimetri

La violenta perturbazione che si sta abbattendo in questi giorni su tutto il nord Italia sta mettendo a dura prova anche la tenuta idrogeologica del territorio della Valle del Chiese.
Per avere un’idea della quantità d’acqua abbattutasi in queste ore sulle Giudicarie, nelle 24 ore precedenti alla mattinata del 31 ottobre a Storo sono caduti 96,4 millimetri di pioggia, a Pieve di Bono 100,6 millimetri, a Tione di Trento 102,6 millimetri e a Zuclo (centralina di malga Casinot) 124,8 millimetri. Con dati simili, il fatto che i crinali franino e i fiumi esondino non è un’ipotesi ma una certezza. E così è avvenuto, con l’allerta arancione dichiarata dal dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento che si è rivelata del tutto corretta.

Fare la conta dei danni alla mattina del 31 ottobre è difficile perché con la pioggia che continua a cadere potrebbe ancora succedere di tutto. In ogni caso nella notte tra il 30 e il 31 ottobre frane, smottamenti ed esondazioni hanno costretto a chiudere la statale 240 di Loppio e Val di Ledro nel tratto che da Storo sale a Tiarno attraverso il passo dell’Ampola. Chiusa per esondazione e poi riaperta a senso unico alternato anche la statale 237 del Caffaro all’altezza dell’abitato di Cologna, nel Comune di Pieve di Bono-Prezzo. Sempre a Storo, il torrente Palvico ha tracimato sia nei pressi della centrale del Consorzio Elettrico di Storo che in zona industriale, esondando oltre il ponte della Bica. Paura infine anche al confine tra Trentino e Lombardia, col torrente Caffaro che è arrivato a lambire pericolosamente i ponti (quello storico del 1906 e quello del 2017, mai aperto) in loco, da vedere se e come la violenza delle acque possa aver danneggiato gli scavi per la realizzazione del terzo ponte, fermi da qualche tempo.
Oltre a questo, naturalmente non si contano i piccoli danneggiamenti sul resto del territorio, ma per una valutazione precisa e comprensiva dei danni bisognerà attendere la fine delle perturbazioni.