La sfida
sabato 28 Ottobre, 2023
di Stefano Marini
Può una donna allenare un gruppo di calciatori maschi, portando a casa ottimi risultati sportivi e suscitando grande trasporto ed entusiasmo nei tifosi? Nel caso di Manuela Grassi, può. Grassi è l’allenatrice di calcio a cinque o «futsal» che dal 2022 ha preso in mano la Settaurense, la squadra di Storo, ottenendo vittorie e soprattutto contribuendo a creare un’atmosfera estremamente positiva nei confronti del team sugli spalti e all’interno dell’abitato giudicariese.
Com’è arrivata a fare l’allenatrice di calcio a cinque?
«Ho cominciato circa 15 anni fa nel calcio femminile. Prima a Terlago, dove ho conseguito il patentino da allenatrice con l’allora mister della nazionale. Poi con l’Hd Assicurazioni di Besenello, quindi sono stata selezionatrice per la rappresentativa femminile del Trentino-Alto Adige, per poi chiudere all’Us Carisolo. Poi per motivi di lavoro ho dovuto smettere di allenare. Dal febbraio dell’anno scorso però ho cambiato lavoro e vita, mi sono trasferita a Storo e ho trovato un impiego a Condino, quindi ho avuto più tempo per potermi dedicare alle mie passioni. È a quel punto che mi è arrivata una chiamata inaspettata da parte dei ragazzi della Settaurense».
E ha detto di sì. Scelta facile?
«A dire il vero ci ho messo un po’ a decidere. Non ero sicura di essere all’altezza. Si trattava di avere a che fare con un ambiente diverso da quello che conoscevo, e non avevo mai preso in considerazione di condurre un gruppo maschile. Poi però le ragioni del cuore hanno prevalso. Nella Settaurense ci ha giocato mio padre che è stato anche un dirigente della società. L’idea di allenarla mi attirava molto e mi rendeva orgogliosa. Alla fine a farmi rompere gli indugi è stato proprio il rapporto affettivo che mi lega alla società e a Storo, e ho detto sì».
Com’è stato l’impatto col calcio maschile?
«È stato tutto molto naturale. Ho trovato un gruppo davvero speciale, e dal momento che sono arrivata mi sono sentita subito rispettata e benvoluta. I ragazzi poi si sono subito impegnati al massimo senza risparmiarsi. L’ho detto alla squadra la settimana scorsa: fossi l’allenatrice di un’altra squadra, vedendovi dall’esterno penserei che l’allenatrice è una persona davvero fortunata a gestire un gruppo così».
Che differenza c’è tra l’allenare una squadra maschile di «futsal» rispetto a una femminile?
«A dire il vero non ho riscontrato nessuna differenza. Nel momento che ho capito che ero arrivata per svolgere il mio ruolo di coach, e avevo la possibilità di fare quello che mi piaceva con passione, non ho notato cose diverse nella gestione del gruppo o esigenze particolari. Questo perché c’è stato fin da subito grandissimo rispetto, che è poi la base per fare grandi cose. Il risultato è che coi ragazzi ci stiamo arricchendo a vicenda e stiamo crescendo di conseguenza».
Parlando di risultati, come sta andando la squadra? Quali sono gli obiettivi?
«Quest’anno la stagione è iniziata a luglio. C’è stato subito grande impegno e abbiamo cominciato col piede giusto superando il primo turno in coppa regione dopo aver sconfitto la Ledrense che è un team molto organizzato, tra i più forti con cui dobbiamo confrontarci. Al secondo turno abbiamo vinto l’andata contro il Roncone, adesso però c’è da giocare la partita di ritorno. Non sarà facile perché il Roncone ha dimostrato di essere una squadra di grande carattere. Dovremo fare una grande partita per passare il turno. In campionato la squadra milita nel girone A della serie D trentina. Dopo quattro giornate siamo primi a nove punti assieme alla Ledrense, ma loro hanno una partita in meno. Abbiamo perso una partita, a Lizzana. È stata una sconfitta che ci è servita. Siamo un gruppo che vuole crescere e questi stop aiutano a confrontarci e a comprendere dove sono in nostri errori e come fare per evitarli. Quanto agli obiettivi, partiamo dal presupposto che ogni partita è un’opportunità. L’importante è dare il massimo a ogni incontro. Alla fine tireremo le somme e vedremo come è andata».
Com’è l’atmosfera intorno al team di futsal della Settaurense?
«Incredibile. Da quando abbiamo iniziato c’è un gruppo di tifose che ci segue con un trasporto unico, tanto che hanno appena registrato l’inno della squadra. Ma oltre a loro, che sono le nostre prime fan, sta aumentando anche il pubblico. Si è creato un grandissimo entusiasmo, con una fan base calda che ci segue anche in trasferta. Un ringraziamento particolare va anche al mio staff, che con grande passione e competenza mi aiuta e alla Settaurense per l’appoggio che dà alla mia attività».