Residenze universitarie
venerdì 8 Marzo, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
«Business, parli di business». E spuntano alloggi universitari. Non è la «cumbia della noia» di cui canta Angelina Mango, ma la cumbia degli studentati. Nella città di Trento fioccano le iniziative dei privati: alcune agli albori, solo potenziali, altre già in fase avanzata. In totale, solo nel capoluogo, potrebbero arrivare 850 nuovi posti letto. Se calcolassimo una media di 400 euro a posto letto, parleremmo di un giro d’affari da 4 milioni di euro all’anno.
Il ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha stimato un fabbisogno di 867 posti letto in Trentino, al netto degli studentati in corso di realizzazione da parte di Opera Universitaria, cioè la residenza di Piedicastello da 200 posti e l’ampliamento di Sanbapolis per altri 106 posti. Le iniziative private, dunque, andrebbero a soddisfare quasi completamente la richiesta di alloggi universitari.
Nelle scorse settimane il Mur ha pubblicato un bando per finanziare la conversione di strutture in studentati: 20mila euro di contributo per posto letto, ma con il vincolo di destinare il 15% degli alloggi ai prezzi degli enti per il diritto allo studio (in Trentino 220 euro per una singola) e i restanti posti a prezzi inferiori del 15% rispetto ai valori medi di mercato. Prima della pubblicazione del bando, lo stesso ministero aveva raccolto le manifestazioni di interesse. Dal Trentino erano arrivate proposte per 1.181 posti letto, di cui 539 solo a Trento e da parte di attori privati (esclusa l’iniziativa al Cinema Roma). La proposta più consistente era arrivata da Dolomiti Building: 300 posti letto alla Casa Girelli, stabilimento di trasformazione e imbottigliamento del consorzio Cavit. La società porta il nome della famiglia Paterno, che aveva presentato un’altra manifestazione di interesse – tramite la società Euro Immobiliare – per realizzare 75 posti letto all’ex Minghetti. Projects Stp srl si era candidata di realizzare 20 posti letto all’ex Gualazzi nel quartiere della Bolghera. Straudi Fin, invece, aveva proposto 35 posti letto al suo ex stabilimento in via Lungadige Apuleio. Prima srl si era candidata di realizzare 25 posti letto in un edificio in via dei Ventuno. E infine la Fondazione Campus con altri 59 posti letto in via dei Solteri. Ora tutti questi attori potranno presentare una richiesta di contributo allo Stato.
Intanto in centro storico, percorrendo binari diversi, Poste Italiane, tramite la sua società immobiliare Europa Gestioni Immobiliari, ha deciso di trasformare il palazzo storico di via Calepina in una nuova residenza universitaria. Si parla di 200 posti letto, con un costo medio di 500 euro al mese. La Soprintendenza per i beni culturali ha dato l’ok al progetto (il T di ieri).
Infine, rimanendo nei paraggi, la società Nxtli sta portando avanti il progetto di un nuovo studentato all’interno di un palazzo in via Suffragio, dove c’era l’ex catena di abbigliamento Pellizzari. In questo caso dovrebbero nascere 108 posti letto.
Business, parli di business.