La delibera
venerdì 15 Settembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
La Provincia spinge sul progetto di ampliamento dello studentato San Bartolameo (Sanba) di Trento. Ma nell’imprimere l’accelerazione la giunta ha dirottato le risorse previste per la nuova residenza di Rovereto sulla struttura del capoluogo. Martedì scorso il consiglio di amministrazione dell’Opera universitaria ha deliberato il finanziamento complessivo dell’opera. Via libera, quindi, alla progettazione esecutiva. «L’obiettivo è realizzare l’opera nel giro di 3 anni e mezzo», spiega la presidente dell’Opera, Maria Laura Frigotto.
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo blocco nel campus universitario di Sanbapolis. Nasceranno 107 nuovi posti letto. L’opera ha un costo complessivo di 14,9 milioni di euro, compresi i quasi 2 milioni relativi all’acquisto del terreno.
Per questo, ma anche per il progetto all’ex Asilo Manifattura di Rovereto, la Provincia ha richiesto finanziamenti statali nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per l’ampliamento del Sanba era stata prevista una compartecipazione statale di 10,1 milioni. Per la restante spesa, la Provincia aveva stanziato 2 milioni e l’Opera altri 2,8 milioni. Ma da Roma non è ancora arrivata una risposta. E i segnali non sono positivi.
Così nell’ultima seduta, la giunta provinciale ha deciso di girare i 2,3 milioni ipotizzati per il progetto di Rovereto sul Sanba, in aggiunta ai 2 milioni già programmati. Non solo. Nell’ultima legge di assestamento la Provincia ha stanziato altri 3 milioni per il nuovo blocco G. Per farla breve, l’opera sarà realizzata in casa, senza cofinanziamenti statale. La Provincia ci mette 7,3 milioni e l’Opera 5,6 milioni, più 1,9 milioni per l’acquisto dei terreni.
In poche parole la giunta ha «ritenuto prioritario avviare quanto prima i lavori di realizzazione dell’intervento di San Bartolameo-Blocco G di Trento», così si legge nella delibera approvata nei giorni scorsi. «Martedì il consiglio di amministrazione ha deliberato il finanziamento complessivo, quindi ora si può avviare la progettazione esecutiva dell’opera», spiega Maria Laura Frigotto, presidente dell’Opera universitaria, ente strumentale della Provincia. I tempi non sono quelli del Pnrr, entro il 2026, ma quasi. «Puntiamo di realizzare il nuovo blocco entro 3 anni e mezzo», aggiunge la presidente. Entro il 2027, dunque.
Che fine ha fatto il progetto di Rovereto? Per il momento è stato accantonato, visto che il costo previsto è quasi il doppio di quella del Sanba: 31,6 milioni. Per la nuova residenza all’ex Asilo Manifattura — 208 nuovi posti letto — la Provincia aveva richiesto 21,6 milioni allo Stato. La restante spesa era stata ripartita così: 6,2 milioni di valore di immobile in disponibilità dell’Opera, 1,4 milioni di risorse proprie dell’Opera e 2,3 milioni di risorse della Provincia.
Piazza Dante aveva richiesto fondi anche per l’efficientamento energetico delle palazzine Borino di Povo: 990mila euro su una spesa complessiva di 1,6 milioni. Per i tre progetti le domande erano già state presentate a maggio dello scorso anno e tutto sembrava andare per il verso giusto. Senonché un decreto statale, pubblicato il 26 agosto, ha cambiato la previsione iniziale stabilendo che i fondi del Pnrr dovessero andare per l’acquisto di strutture già costruite o per l’affitto di posti letto già pronti. Poi nell’ultima legge di bilancio lo Stato ha reintegrato i fondi «ma la fase di istruttoria tecnica è ancora in corso e non è stato ancora pubblicato l’esito», si specifica nella delibera. Inizialmente Provincia e Opera si aspettavano una risposta nel giro di 5 mesi, ma è passato oltre un anno ed è ancora tutto in una fase di stallo. Nel caso in cui lo Stato dovesse accettare le richieste di finanziamento, si precisa nella delibera, i finanziamenti provinciali saranno rimodulati. Ma intanto Piazza Dante ha deciso di «sacrificare» Rovereto (vista la spesa più alta) per Trento.