Commercio

martedì 9 Luglio, 2024

Supermercati, solo il 30% dei clienti può raggiungerli a piedi

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Meno di un terzo dei trentini ha un negozio entro 15 minuti. A Trento il 54%, nelle valli il 17%

Vicini ma non troppo: in Trentino è difficile trovare negozi di alimentari accessibili a piedi. Infatti, solo il 29,9% dei residenti nella provincia può contare su di un supermercato entro i 15 minuti di distanza da casa. Un dato che colloca Trento all’87esimo posto su 107 province nella classifica italiana e addirittura al 101esimo per quanto concerne il commercio al dettaglio (indice del 31,5%). La sola eccezione al trend negativo riguarda la grande distribuzione nel comune capoluogo di provincia, per cui Trento risulta in linea col dato medio nazionale del 54%. Nell’area urbana si parla di una percentuale del 54,4%, con 91 supermercati, cioè 5,8 ogni 10 chilometri quadrati. Va detto poi che il dato medio nazionale scende al 35,9% per quanto riguarda le aree extraurbane e al 39% per quanto concerne il dato complessivo. Bolzano fa meglio ma non di molto, piazzandosi al 79esimo della classifica generale, con il 32,1% della popolazione che trova un alimentare a 15 minuti dalla propria abitazione. Per quanto riguarda la grande distribuzione il dato sale al 62,8% con 83 supermercati nel capoluogo altoatesino, 15,9 ogni 10 kmq. I dati sono misurati sulla base di un indice pensato dal progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Gugliemo Tagliacarne, in collaborazione con il Sole 24 ore. Il progetto vuole dare un’idea della vivibilità dei territori, calcolando la quota di popolazione che può raggiungere un esercizio della grande distribuzione (supermercati, discount e affini) o del commercio al dettaglio (panifici, ortofrutta, macellerie) in 15 minuti di percorrenza a piedi. I 15 minuti sono il tempo di percorrenza considerato ottimale in ambito europeo e visto come punto di arrivo ideale per la qualità di vita. Ciò premesso, le due province autonome sono piuttosto lontane da tale obiettivo. Questo anche per ragioni di morfologia del territorio ma è innegabile che si possa e si debba cercare di migliorare il dato. Magari anche prendendo spunto dal sud, che, si trova stavolta in testa alle classifiche. Il dato medio nel Mezzogiorno è del 60%, con picchi del 68,4% nella Bat (Barletta, Andria e Trani), del 63,7% a Bari e del 63,4% a Cagliari. Bene anche Napoli con il 63,2%. Il capoluogo della regione Campania, inoltre, è in testa per quanto riguarda la piccola distribuzione, con un dato pari all’83,1% di esercizi vicini ai residenti nel centro città e del 66,8% in periferia. Con riferimento a quest’ultimo dato, colpisce la differenza con il 17,2% di Bolzano che si colloca tra le peggiori dieci province d’Italia. Poco meglio fa Trento con il 17,8%. Nei comuni fuori dal capoluogo, i negozi di commercio al dettaglio sono 367 (0,6 ogni 10 kmq) in Trentino e 329 in Alto Adige (0,4 ogni 10 kmq) Guardando al dato generale delle città, invece, a primeggiare sono Torino con l’80,8% dei cittadini che possono raggiungere almeno un supermercato o un negozio di commercio al dettaglio in 15 minuti, Milano dove il dato è del 75,9%. Seguono Pescara con il 75,5% e Livorno con il 71%. Istat non ha ancora diffuso dati dettagliati ma da un’indagine generica dell’accesso ai servizi commerciali, risulta che il 20% delle famiglie italiane dichiara di non averne vicini di alcun tipo. Un altro dato che colpisce, è quello relativo alla prossimità dei pronto soccorso. Infatti più della metà degli italiani fatica a raggiungere le strutture ospedaliere.