La questione
giovedì 22 Giugno, 2023
di Redazione
«Sulla gestione dei migranti la Giunta ha compiuto solo scelte autolesioniste e miopi, smantellando il sistema diffuso di accoglienza che aveva permesso al Trentino di gestire in modo virtuoso i flussi garantendo anche integrazione e sicurezza. È ridicolo oggi invocare il decreto Cutro come giustificazione dei tagli ai servizi per i migranti. Quei tagli possono essere evitati se la Provincia investe nelle politiche di integrazione, sfruttando la propria Autonomia invece di appiattirsi sulle decisioni nazionali». Le firme sindacali Cgil Cisl Uil non intendono fare sconti all’Esecutivo Fugatti e puntano il dito contro scelte che definiscono «scellerate» e ispirate solo da calcoli demagogici. «Non c’è nessuna lungimiranza politica sui migranti – attaccano i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – Basti ricordare la scelta assurda di restituire a Bruxelles le risorse già incassate per i corsi d’italiano. Era il 2019, non c’era nessun decreto Cutro, ma questa Giunta decise comunque di tagliare i servizi per l’integrazione». I sindacati, ma non solo, sottolineano l’importanza della possibilità di gestire i flussi migratori sul territorio. Un tassello ritenuto fondamentale per costruire risposte efficaci sul piano economico per il fabbisogno di lavoratori, sul piano sociale perché rafforza la coesione delle comunità e sul piano demografico visto che la popolazione trentina è inesorabilmente in calo e in progressivo invecchiamento. Come riportano i sindacati, secondo le stime, nell’ultimo decennio i bambini fino a 9 anni sono calati del 16% e dal 2019 è in calo anche la popolazione totale. «Invece che favorire l’integrazione dei migranti per rafforzare il nostro tessuto economico e dare risposte alle imprese che hanno fame di lavoratori, si preferisce tagliare ogni investimento sull’accoglienza. Dimenticando che la riduzione di politiche di integrazione non ferma gli arrivi, semplicemente non li gestisce e questo imporrà un prezzo anche in termini di sicurezza» insistono Grosselli, Bezzi e Alotti. I sindacati ricordano anche che l’Esecutivo Fugatti ha anche tagliato i fondi per la cooperazione internazionale. «Ci avevano raccontato che dovevamo “aiutarli a casa loro”. Difficile pensare di farlo, però, quando si taglia sulla cooperazione internazionale, cioè su quei progetti che servono a rafforzare le relazioni con i Paesi d’origine e a sostenerne lo sviluppo economico». Le tre firme sollecitano Piazza Dante a cambiare rotta, mettendo in campo le potenzialità dell’Autonomia per gestire in modo lungimirante l’accoglienza dei migranti, senza scrollarsi si ogni responsabilità.
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».