La giostra

domenica 23 Luglio, 2023

Tanti auguri al cono gelato: 119 anni fa l’invenzione

di

Con l’almanacco della settimana andiamo alla scoperta dei fatti storici e degli anniversari più importanti dei sette giorni in arrivo

Care ragazze e cari ragazzi, questa settimana ricorre una data non certo felice ma sulla quale non si può sorvolare. Era il 28 luglio 1914 quando l’impero di Austria-Ungheria entrò in guerra con il Regno di Serbia. Esattamente un mese prima, il 28 giugno, l’erede al trono dell’impero venne ucciso da uno studente di nazionalità bosniaca appartenente a una organizzazione terroristica. Per tutta risposta l’Impero Austro-Ungarico dichiarò così guerra. Ma perché, direte voi, è importate ricordare la data il cui iniziò una guerra tra questo impero e la Serbia? Perché in realtà quella che inizialmente apparve come una crisi piccola e isolata, si trasformò in poco tempo in uno dei già grandi conflitti della storia, la Prima guerra mondiale. Fu sostanzialmente la goccia che fece traboccare il vaso. Diverse cause che si erano sviluppate negli anni precedenti portarono le maggiori potenze a schierarsi in due blocchi: Impero Tedesco e Impero Turco dalla parte dell’Austria-Ungheria, mentre Francia, Regno Unito e Impero Russo dall’altra. La guerra durò 4 anni e fu terribile. È conosciuta infatti come «grande» guerra per il grande numero di Stati coinvolti (successivamente parteciparono anche Giappone, Italia, Bulgaria, Romania, Portogallo, Grecia, Stati Uniti) ma anche per l’enorme quantità di armi utilizzate, di industrie usate nel sostegno alla guerra, di uomini che combattevano in trincea. E infine anche per il numero di morti; milioni di morti, tra i soldati e tra i civili, vittime anche di epidemie e carestie. Si concluse l’11 novembre 1918 con la vittoria di Francia, Regno Unito, Russia, Italia e Stati Uniti.
Se è d’obbligo ricordare questo evento per la sua importanza storica ma non certo per la sua positività, diversamente si può dire invece delle prossime due scoperte avvenute durante questi ultimi giorni di luglio. La prima è una sensazionale scoperta storica.
Il 24 luglio 1911 un professore e archeologo statunitense, studioso di antiche civiltà come Inca e Maya organizzò una spedizione in Perù, probabilmente anche perché avvisato dalla popolazione locale dell’esistenza di una grande città Inca. La trovò e colpito dalla meraviglia di quel luogo fece avviare gli scavi. Fu così che venne alla luce, a 2430 metri di altitudine, la città Inca costruita su Machu Picchu (che nella lingua quechua significa «vecchia montagna»), risalente alla metà del XV secolo e poi abbandonata verso il 1532 a causa della conquista spagnola. La posizione della città era un segreto militare ben custodito perché i profondi dirupi che la circondano erano la sua migliore difesa naturale. Infatti una volta abbandonata rimase sconosciuta per ben quattro secoli, entrando nella leggenda. La sensazionale scoperta divenne «famosa» grazie a un fotoreportage sulla rivista «National Geographic» e venne inserita nel 1983 tra i Patrimoni dell’umanità protetti dall’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura). Si tratta di uno dei siti archeologici più grandi e spettacolari al mondo. La seconda scoperta ha un valore meno importante a livello storico ma la tocchiamo con mano in molte giornate estive. Il 23 luglio 1904, negli Usa, un certo Enrst Hamwi, pasticcere siriano, stava vendendo zalabia, una pasta croccante cotta in una pressa per wafer e si ingegnò per aiutare il suo vicino venditore di gelati, che stava finendo i piatti, arrotolando lo zalabia ancora caldo a forma di cono in modo che potesse contenere il gelato. Ecco inventato il primo cono gelato. In realtà alcuni sostengono che il cono fosse già stato brevettato dall’italiano Italo Marchioni al quale capitava spesso che i bicchieri in cui serviva i gelati non gli venissero restituiti; si inventò la famosissima cialda a forma di cono. Insomma, chi sia stato il primo non ha troppa importanza, fatto sta, che quella bontà che gustiamo alla fine del gelato nacque da una semplice necessità!