l'ultimo saluto
lunedì 23 Ottobre, 2023
di Patrizia Rapposelli
Una grande folla si è ritrovata nella chiesa parrocchiale di Telve Valsugana per l’ultimo saluto a Sergio Eccher, il dipendente della Federazione provinciale dei vigili del fuoco (si occupava della gestione degli archivi anagrafici) mancato il 20 ottobre per una malattia contro la quale combatteva con tenacia. A Sergio era stato diagnosticato un tumore un anno fa. Il commiato finale alla chiesa di Santa Maria Assunta ha visto il saluto di tanti amici, picchetto d’onore dei colleghi vigili del fuoco in uniforme e la presenza di innumerevoli cittadini. E un saluto struggente, dolce e timido da parte della famiglia.
«Schiacciati dal dolore ci siamo detti che ce la faremo ad andare avanti. Te lo dobbiamo: la tua caparbietà nell’affrontare la vita rimarrà un esempio da seguire per noi»: il fratello di Sergio ha fatto risuonare queste semplice e significative parole in chiesa.
Chiesa spoglia di fiori: «Niente fiori», si era letto nel necrologio affisso in tutti i paesi della Bassa Valsugana e Tesino, ma «offerte a favore dell’Associazione Gaia (Gruppo Aiuto Handicap) di Borgo Valsugana», da anni vicina alla famiglia Eccher.
Una cerimonia, quella celebrata da Don Roberto Ghetta, affiancato da Don Livio Dallabrida e da Don Renato Tomio, che ha toccato tutti i presenti. E proprio il parroco, nella sua omelia funebre, ha ricordato Sergio, sottolineandone il lato più privato. «La fedeltà in Dio animava Sergio. Credeva profondamente nella fede. Anche durante la malattia ha sperato fino all’ultimo e si è lasciato abbracciare dal Signore con un’ammirevole pace interiore. Impegnato nel volontariato ha dato conforto e aiuto ai sofferenti e ai più bisognosi».
Originario della Val dei Mocheni, si era trasferito a Telve per amore della compagna Emanuela: aveva fatto parte dei vigili del fuoco volontari del paese ed era diventato ministro dell’Eucarestia della parrocchia di Telve. Anche l’Associazione Gaia si è stretta nel dolore della famiglia Eccher, ricordando Sergio anche come marito e papà di due figli gravemente disabili con le sue ansie, le sue premure, i tanti consigli. «Sergio e Emanuela, da sempre al fianco dei disabili, con caparbietà e riservatezza, hanno lottato insieme a favore dell’inclusione delle disabilità, una battaglia portata avanti lentamente e con costanza anche per i loro figli».