Ciclismo
mercoledì 22 Maggio, 2024
di Redazione
Tappa breve ma intensa: tradotto, 159 chilometri di spettacolo garantito per la diciassettesima frazione del Giro d’Italia che approda in Trentino. Da Selva di val Gardena si arriva a Passo Brocon, dopo aver scollinato Passo Sella (8,9 km al 7,4%), Rolle (19,8 km al 4,8%) e Gobbera (5,8 km al 5,8%). Gran finale sul Brocon, affrontato due volte, una per ciascun versante. Decisiva la seconda ascesa, di quasi 12 chilometri con la parte più dura nel finale dove negli ultimi sei chilometri la strada non va mai sotto l’8%, che presenta una pendenza massima del 10,5%, e concede respiro solo nell’ultimo tratto prima del traguardo quando i giochi saranno già fatti. Roba da far male, e qualcuno farà male davvero, soprattutto se consideriamo che siamo alla diciassettesima tappa di un Giro duro e le lancette del barometro sono ancora rivolte al brutto dopo il freddo e la pioggia che i corridori si sono già sobbarcati ieri nella tappa (accorciata) con l’arrivo in val Gardena. A Passo Brocon il Giro d’Italia torna dopo tanto tempo: la prima volta fu nel 1955, la seconda nel 1956, giornata leggendaria nella quale Charly Gaul spiccò il volo in mezzo alla neve sul Bondone; quel giorno il Brocon era la penultima salita di giornata. L’ultima volta nel 1967: Jacques Anquetil in maglia rosa si staccò proprio sul Brocon, e fu costretto a spingere con tutte le sue forze per rientrare in gara. L’aggancio andò a buon fine, ma il francese pagò a caro prezzo lo sforzo il giorno dopo quando, nella tappa da Trento a Tirano, che prevedeva Tonale e Aprica si piegò all’attacco di Gimondi cedendogli maglia e Giro. Salvo ribaltoni, questo non dovrebbe accadere oggi: Tadej Pogacar è sempre più in rosa, e ai suoi avversari non resta che contendersi un posto sul podio.
L'annuncio
di Leonardo Omezzolli
A comunicare la notizia la vice sindaca di Riva Silvia Betta, felice per l’obiettivo raggiunto anche grazie alla disponibilità di spazio messa a disposizione dall’associazione Luogo Comune