Il bilancio

venerdì 27 Settembre, 2024

Tempo di saluti per Improta, il questore lascia Trento: «Sono stato bene, colpito dal senso civico»

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In due anni sono stati impegnati quasi 12mila agenti. Effettuati complessivamente 167 arresti e fermi e indagate oltre 900 persone

Maurizio Improta è pronto a lasciare il capoluogo trentino, dopo due anni di lavoro. Dal due ottobre prossimo il questore di Trento andrà a Roma per assumere l’incarico di responsabile dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive al dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’interno. Al suo posto arriverà il dirigente della polizia di Stato Fabrizio Mancini.
I saluti
«Qui a Trento mi sono trovato bene. Sono rimasto colpito dal senso civico dei cittadini, dall’amore per la loro terra e per le richieste e il bisogno costante di sicurezza», le parole di Improta. Il lavoro del questore, è un lavoro che richiede «passione»: «Mi sono calato nel lavoro con i miei agenti, ci ho messo cuore e impegno. Per fare questo devi spendere la tua vita per i cittadini e la loro sicurezza, è questo il bello di questo mestiere», continua Improta.
Il bilancio
Due anni di impegno, in un momento in cui la città sta attraversando cambiamenti sociali rilevanti. «Andando oltre se penso che la città sia migliorata o peggiorata in questi anni, credo che sia importante ribadire che il lavoro che svolgiamo lo facciamo al meglio delle nostre possibilità, sempre in un ottica di sicurezza per i cittadini. In questi anni sono entrati in servizio qui da noi una cinquantina di giovani agenti, di poco più di vent’anni. Questo dimostra la voglia di fare, la voglia di migliorare». Un biennio che ha visto impegnata la polizia in due Festival dello sport e dell’economia. Ma anche nel G7, a cui si aggiunge la visita del presidente Mattarella, le manifestazioni di piazza, i grandi eventi invernali e i ritiri delle squadre di calcio. Da non dimenticare infatti il ritiro del Napoli a Dimaro dell’estate scorsa, che aveva portato 100.000 persone in pochi giorni. Risultati in termini di sicurezza raggiunti grazie a un lavoro di squadra fra la digos la squadra mobile e l’ufficio immigrazione. «Il dato più rilevante? In quasi due anni sono stati impiegati quasi 12mila agenti sul territorio». Operatori che hanno portato a termine 167 arresti e fermi e indagato oltre 900 persone, emettendo 277 decreti di espulsione dal territorio nazionale. In più sono stati sequestrati quasi 26 chilogrammi di stupefacenti, tra cocaina, cannabinoidi e oppiacei, 42 armi e più di 193mila euro. La squadra mobile ha invece indagato 371 persone ed effettuato 86 arresti e 21 fermi. La divisione anticrimine ha emesso 103 avvisi orali, tre sorveglianze speciali, 37 Daspo, 227 ammonimenti e 8 divieti d’accesso alle aree urbane. Le misure giudiziarie sono state 5.774, di cui la maggior parte notifiche (3.500) e misure limitative della libertà (268) o controlli (450). Le informative antimafia sono state 1.188. Per quanto riguarda i servizi connessi all’immigrazione, il questore ha firmato 216 ordini e 114 trasferimenti ai Cpr, mentre sono state effettuati 16 accompagnamenti immediati, 38 rimpatri volontari, 16 esplosioni con accompagnamento alla frontiera e 21 allontanamenti dal territorio comunitario. I permessi di soggiorno rilasciati sono stati 25.066, mentre 2.672 le richieste di protezione internazionale pervenute. In ambito amministrativo sono state rilasciate 5.518 licenze di porto d’armi, 914 le armi ritirate e circa 800 licenze per agenzie investigative, istituti di vigilanza, addetti di sicurezza e agenzie specializzate in esplosivi. I passaporti rilasciati sono stati 53.250. La polizia scientifica ha effettuato 226 sopralluoghi e 11.735 fotosegnalamenti. Tra le attività da segnalare anche la casetta al Mercatino di Natale, punto solidale e presidio di sicurezza a tutela delle migliaia di visitatori. Di particolare importanza e orgoglio per il questore Improta tutte le attività di tutela e aiuto e i protocolli siglati in materia di violenza di genere. «Si è mossa una rete che ha saputo aiutare queste donne e i minori coinvolti -spiega Improta, che conclude- In questi anni ho stressato i miei, ma loro mi sono sempre venuti dietro, con impegno e altrettanto amore per il lavoro: li ringrazio».