Criminalità
venerdì 30 Agosto, 2024
di Davide Orsato
In un «ordinario pomeriggio di follia», dalle parti di Trento Nord è successo un po’ di tutto: un furto di diversi capi griffati al centro commerciale, un bambino abbandonato… con la refurtiva e un folle inseguimento per le vie di Gardolo, con una sfilza di violazioni al codice della strada.
Ma andiamo per ordine.
Ennesimo furto
La vicenda inizia poco dopo mezzogiorno, alle Sorelle Ramonda del Top Center, negozio che, purtroppo, in fatto di furti e furtarelli ne sa qualcosa. Suona l’allarme antitaccheggio, i dipendenti si guardano intorno cercando di capire se c’è qualcosa che non va: fanno solo in tempo a vedere due persone fuggire a gambe levate. La parte tragicomica della vicenda inizia subito dopo, quando, nelle vicinanze del negozio, viene individuato un bambino, solo, di circa dodici anni, completamente spaesato. Ha con sé uno zaino e in quello zaino c’è… la refurtiva. Vestiti e altri capi d’abbigliamento per il valore di centinaia di euro. In certi casi l’antitaccheggio era stato strappato, ma altre volte non è stato notato e ciò ha fatto scattare l’allarme. È stato il personale del centro commerciale a prendersi cura del bambino per dei lunghi istanti finché non è comparsa la madre che cercava proprio quel bambino lasciato completamente da solo. Chissà, forse i genitori pensavano che ce la facesse a tenere il loro ritmo e a fuggire.
Il papà non si trova
A questo punto, però, rimaneva un’altra persona da rintracciare: il padre.
Secondo quanto raccontano i dipendenti del negozio, sarebbe stata proprio la madre, a cercarlo, contattandolo più volte al telefono, rassicurata forse dal fatto che la refurtiva, almeno, risultava restituita. Niente da fare, non rispondeva al telefono, nonostante le ripetute chiamate.
Corsa folle
C’era un motivo: in quel momento, l’uomo era impegnato a «seminare» la polizia: l’inseguimento è avvenuto principalmente lungo via IV Novembre 1918, a Gardolo. Diversi gli articoli del codice della strada violati, dall’eccesso di velocità alla guida pericolosa. Come se non bastasse, il conducente non aveva la patente e l’auto utilizzata non era nemmeno assicurata. Le volanti sono riuscite alla fine a fermarlo. Gli agenti hanno quindi aperto il bagagliaio. Sorpresa: all’interno c’era dell’altra merce rubata sempre nello stesso negozio. E non solo: è spuntato anche un coltello, con una lama lunga oltre venti centimetri, abbastanza da far scattare un’altra accusa, quella di porto abusivo di oggetti atti a offendere. L’auto, va da sé, è stata sequestrata.
Abbandono di minore
A tutte queste accuse: furto, possesso di armi, oltre alle violazione delle norme del codice della strada, si potrebbero aggiungere anche altre misure che verranno stabilite dal tribunale dei minori. La coppia, infatti (identificati dalla polizia, entrambi hanno 34 anni e sono cittadini moldavi) è stata segnalata infatti anche alla procura minorile, per l’abbandono del figlio: potrebbero arrivare dei provvedimenti relative alla patria potestà. Nonostante la cittadinanza straniera, i due vivono da tempo a Trento. Il padre, in particolare, risulta residente in città da una decina d’anni. Non è stato l’unico a rendersi protagonista di un episodio del genere: solo pochi giorni fa, a Povo, un altro padre di famiglia non si è fatto scrupolo di abbandonare moglie figli, fuggendo dall’auto che, fino a poco prima aveva guidato spericolatamente, una volta che si è visto tallonato dalla polizia, pronta a rendergli conto delle infrazioni commesse.