Il giallo
mercoledì 21 Agosto, 2024
di Redazione
È ancora giallo sulla morte di Aaron Engl, il ragazzo di 24 anni trovato semidecapitato a Terento, in Val Pusteria, domenica mattina. «Vogliamo sapere la verità», dice Lisa Engl, distrutta dal dolore per la tragica e ancora misteriosa morte del fratello.
Gli inquirenti sono in attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo del giovane. Gli accertamenti dei medici legali serviranno a chiarire le circostanze del decesso del ventiquattrenne.
Gli inquirenti, infatti, hanno definito «complessa» e «estremamente enigmatica» la scena del ritrovamento. Non si esclude alcuna ipotesi. È questo lo stato delle indagini, in capo ai carabinieri di Bressanone, i primi ad arrivare sul posto, nella frazione di Marga, vicino a Vandoies in Val Pusteria. Il ragazzo, che aveva 24 anni, è stato ritrovato in un prato parzialmente decapitato, forse, si ipotizza, con una motosega, a pochi passi dal suo fuoristrada. Il giovane lavorava in una malga proprio vicino al luogo del ritrovamento, ad accorgersi del cadavere sono stati alcuni turisti che hanno poi avvisato i carabinieri. Il corpo del ragazzo è stato trovato riverso a terra, con un grande ed evidente trauma all’altezza della base del collo, e vicino al suo fuoristrada. Gli indizi fanno supporre che si sia trattato di un omicidio, ma serviranno precisi esami scientifici per venire a capo di una scena del (presunto) crimine definita per l’appunto «estremamente enigmatica» dagli inquirenti. Se alla prima segnalazione sul posto si erano portati sanitari e vigili del fuoco, la zona è poi passata sotto il controllo delle forze dell’ordine. Accurati rilievi sono stati effettuati dai carabinieri investigazioni scientifiche di Trento giunti in un momento successivo insieme ai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bolzano. Il complesso degli operatori impiegati nelle delicate operazioni di accertamento, acquisizione di informazioni, sopralluogo e cinturazione della zona interessata si è posto agli ordini del comandante provinciale dei carabinieri di Bolzano, colonnello Raffaele Rivola, che ha raggiunto la zona impervia unitamente al pm di turno della Procura di Bolzano, che ha assunto la direzione delle indagini, tese a fare chiarezza sulle circostanze in cui è avvenuta la morte del ragazzo. Aaron Engl lavorava come operaio forestale autonomo, viveva con la madre il padre, un fratello maggiore ed una sorella minore nel maso Wieserhof di Terento. La sua morte ha destato profondo sconcerto nel paese e in tutta la Val Pusteria. «Era un ragazzo molto conosciuto a Terento – ha detto il sindaco del paese Reinhold Weger – Era coinvolto in varie associazioni sul territorio comunale. Era un giovane molto attivo. Per il piccolo paese di Terento la notizia di ieri è una tragedia». Aaron infatti era un lottatore di «Ranggeln», antica forma di lotta praticata dalla popolazione tedesca sulle Alpi Centrali, ma anche presidente degli «Schuhplatter» di Terento, ossia un gruppo di ballo tradizionale. Una giovane vita, molto attiva nella valle, strappata troppo pesto. Tocca ora agli inquirenti ricostruire cosa sia successo e affidare alla giustizia eventuali colpevoli.
L’altro caso
Rimane ancora difficile da spiegare anche la furia omicida di Ewald Kühbacher, che nella notte tra sabato e domenica, a cinquanta chilometri di distanza, a San Candido, ha ucciso il padre Hermann, di 90 anni, e la vicina di casa Waltraud Jud di 50. Lo stesso omicida si è poi tolto la vita. Di ricostruire quanto successo è stata incaricata la pm Federica Iovene che in una conferenza stampa ha fornito i primi dettaglia, partendo dal fatto che non è stato possibile negoziare con l’uomo deceduto poi all’ospedale di Bolzano a causa di una ferita autoinflitta. La pm ha fatto sapere che uando le forze speciali sono entrate nell’appartamento.