Valsugana
giovedì 26 Dicembre, 2024
di Johnny Gretter
Nei prossimi anni, le terme del Comune di Levico potranno contare su una nuova fonte d’acqua. La Provincia ha infatti approvato il progetto per creare un deposito che permetterà di sfruttare la cosiddetta «Acqua debole» che sgorga a Vetriolo e che possiede un diversi effetti benefici, in particolare contro la fibromialgia. Un’intenzione fissata ancora prima del 2012 ma che, fino ad oggi, non ha potuto concretizzarsi.
Un impianto da 1,36 milioni
Il progetto approvato dalla Provincia sarà diviso in due lotti: il primo punta a costruire un «impianto di ozonizzazione dell’acqua». Il secondo, invece, interessa la struttura che ospiterà i macchinari e le vasche per l’acqua. Si tratta, di fatto, di un deposito in calcestruzzo armato, rivestito poi in pietra locale. Il costo complessivo degli interventi è di 1.362.169 euro, il tutto a carico della Provincia (che è proprietaria delle particelle dove si trova la sorgente).
Anche se la sua esistenza è nota da tempo, la sorgente da cui nasce l’Acqua debole non può essere ancora sfruttata. «L’impianto di ozonizzazione serve a trattare l’acqua con l’ozono, in modo da stabilizzarla — spiega il vicesindaco di Levico Emilio Perina —. In sostanza, questo processo va ad abbassare il Ph (cioè la scala che indica il livello di acidità di un liquido, ndr.) dell’acqua per renderla più stabile. Il problema è che l’Acqua debole si ossida appena viene prelevata ed entra in contatto con l’atmosfera. L’ozonizzazione permette invece di renderla stabile e fruibile per le cure termali. Dal momento che lo stabilimento si troverà ad oltre 1500 metri di quota, i lavori potranno cominciare a pieno regime verso primavera e sarà la Provincia a occuparsene».
Acqua forte e Acqua debole
Questa non è l’unico tipo di acqua termale disponibile in zona. «Dalle montagne sovrastanti Levico — spiega il sito delle Terme — ad oltre 1500 di altitudine, sgorgano due tipi di acque minerali: l’Acqua forte e l’Acqua debole, entrambe acque solfato-arsenicali-ferruginose. Al momento è utilizzata a scopo terapeutico solo l’Acqua forte».
L’iter per poter rendere anche l’Acqua debole fruibile dagli stabilimenti è stato piuttosto lungo. Le analisi per capire le sue proprietà erano cominciate ancora prima del 2012: tuttavia, solo all’inizio del 2021 il Ministero della Sanità ha riconosciuto ufficialmente le caratteristiche terapeutiche dell’acqua. Come si legge ancora sul sito delle Terme, i suoi effetti biologici principali vanno dall’azione disinfettante a quella anti-infiammatoria, fino ad avere conseguenze benefiche anche sulle mucose e l’immunostimolazione locale.
Dodici anni di attesa
Dell’impianto di ozonizzazione, invece, si parla da gennaio 2017. L’acqua inviata al Ministero era stata infatti ozonizzata artificialmente proprio in vista delle analisi: l’Apac aveva quindi pubblicato una gara per costruire l’impianto. Il bando prevedeva appunto di costruire innanzitutto l’impianto di ozonizzazione, mentre l’affidamento dei lavori per la struttura contenitiva sarebbe stato il passo successivo.
Purtroppo i ritardi si sono accumulati e, come si legge nella determina pubblicata ieri, l’incarico per la progettazione dell’impianto è stato affidato solo il 2 settembre 2022. Nel frattempo i costi sono lievitati: da una stima iniziale di 847 mila euro si è arrivati agli 1.36 milioni del 2024.
Oggi, con le analisi del Ministero e il nuovo progetto, sembra che sia finalmente possibile sfruttare anche l’Acqua debole. «Sono state fatte delle analisi, e anche il Ministero della Sanità ha riconosciuto l’utilità di quest’acqua a livello medico — prosegue Perina —. Uno dei trattamenti più riconosciuti è quello contro la fibromialgia. Grazie ai nuovi vasconi di stabilizzazione, potremo finalmente dare un impulso alle terme, sia a livello commerciale che a livello medico. Nei prossimi anni ci saranno più trattamenti medici finalizzati alle cure e ai benefici per la persona».
di Redazione
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