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giovedì 23 Novembre, 2023

Terre d’Adige, slitta l’apertura di Malga Zambana

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Nessuna offerta, infatti, è pervenuta entro la scadenza della prima asta. Il rifugio resterà chiuso a Natale

Si riunirà questa sera la giunta comunale per deliberare un nuovo bando di asta pubblica per l’affitto di Malga Zambana, il ristorante della Paganella completamente ricostruito e racchiuso tra le piste di sci della Selletta e Jana Granda.
Nessuna offerta, infatti, è pervenuta entro la scadenza della prima asta, nonostante tre imprenditori trentini abbiano effettuato il sopralluogo obbligatorio, manifestando il loro interesse per prendere in gestione il locale. Sembra che fra queste tre manifestazioni di interesse vi fosse anche la Paganella rifugi, società che gestisce i ristoranti Chalet Meriz sul versante di Fai e Chalet Dosson su quello di Andalo, ma al Comune di Terre d’Adige tutti mantengono il massimo riserbo sui tre nominativi che avevano espresso un certo interesse per prendere in gestione di Malga Zambana. Pure il sindaco Renato Tasin non proferisce parola al riguardo e, per correttezza nei confronti di chi ha effettuato il sopralluogo, dichiara che, non avendo poi avuto seguito la manifestazione di interesse, non ha senso fare nomi.
Tasin è sconsolato, ma non si dichiara vinto: «Non la consideriamo una sconfitta, ma riteniamo che il sopralluogo, con il cantiere ancora aperto, abbia destato qualche perplessità tra i soggetti interessati. Se i lavori fossero già finiti, sicuramente si sarebbero fatti un’altra idea». D’altro canto Tasin e il Comune di Terre d’Adige non hanno colpe: come si ricorderà, i lavori dovevano terminare entro Natale dello scorso anno, ma la rinuncia dell’impresa Green scavi di Ciago, che si era aggiudicata l’appalto per la demolizione e il rifacimento dell’edificio, hanno fatto slittare i tempi di parecchi mesi. Ora la Toni costruzioni di Trento, alla quale sono stati affidati i lavori dopo la rinuncia della Green scavi, secondo l’ultimo stato di avanzamento lavori sta rispettando i tempi e consegnerà l’edificio entro Natale. Peccato che il nuovo rifugio resterà, però, chiuso: non potreste procedere con una trattativa privata per l’apertura nel solo periodo natalizio? «Assolutamente no – aggiunge Tasin -. È davvero un peccato perché abbiamo lavorato senza tregua, facendo i salti mortali per aprire prima di Natale. Ma vedrete che non passerà molto tempo».
Gli uffici comunali stanno lavorando a spron battuto per redigere il nuovo regolamento d’asta che sarà pubblicato già lunedì prossimo sul sito del Comune di Terre d’Adige, dopo l’approvazione da parte della giunta. Il tempo per presentare l’offerta dovrebbe essere limitato a soli venti giorni, il ché vuol dire che prima di Natale si saprà chi gestirà Malga Zambana. Poi ci vorranno i tempi per la verifica dei requisiti da parte della commissione tecnica e la successiva delibera per l’affidamento della gestione.
Ma siete sicuri che anche la nuova asta non finirà deserta? «Credo che facendo il sopralluogo con i lavori quasi ultimati, gli interessati saranno più invogliati a presentare l’offerta».
Certo che il canone d’affitto di 150.000 euro all’anno e tutte le limitazioni imposte dal regolamento hanno fatto desistere gli interessati; ci riferiamo a dover dimostrare di aver già gestito un ristorante in montagna ad alta quota, di presentare un piano industriale che dimostri una capacità di fatturazione annua oltre il mezzo milione di euro, dichiarare il numero dei dipendenti che saranno assunti e altri rigidi parametri che hanno sicuramente fatto desistere chi era interessato. «Proprio per questo rivedremo alcuni di questi parametri nel nuovo bando, ma senza togliere i paletti che volutamente abbiamo inserito per competenze e qualifiche al fine di offrire un servizio di ristorazione di qualità in un ambiente nuovo ed accogliente. D’altro canto, con un investimento di 2,5 milioni di euro, mica possiamo affittare il rifugio al primo che arriva. Stiamo riflettendo sulla stesura di un bando per la garanzia e la tutela dell’amministrazione comunale, ma anche per quelle del gestore stesso. La nostra idea rimane sempre quella di valorizzare la nuova struttura e contribuire alla notorietà e alla crescita di prestigio del carosello sciistico della Paganella si merita».
Facendo delle previsioni, che non sono poi così azzardate, il prezzo per l’affitto sarà sicuramente abbassato, anche di poco, e alcune limitazioni saranno rese più elastiche. Se tutto fila liscio come l’olio, Malga Zambana aprirà a metà gennaio.
Invece, il progetto per lo Ski-bar al passo della Selletta (sul crocevia di quattro piste da sci) rimane ancora in stand-by: il progetto fu approvato una decina d’anni fa dall’amministrazione del sindaco Michele Moser, ma Tasin ha sempre insistito sulla valorizzazione di Malga Zambana prima di procedere con qualsiasi altra iniziativa.
«Si vedrà in futuro. Sicuramente qualcosa lassù alla Selletta faremo, poiché i terreni sono di nostra proprietà. Ma adesso siamo concentrati unicamente su Malga Zambana».