politica

venerdì 18 Aprile, 2025

Terzo mandato, anche FdI medita il referendum. E la Lega pronta al contrattacco firmando la sfiducia a Gerosa

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In caso di referendum «noi faremo una campagna contro il terzo mandato», annuncia il deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì

La partita del terzo mandato non è affatto finita. Si potrebbe aprire un nuovo atto, quello del referendum. I cittadini potrebbero essere chiamati alle urne per esprimersi sulla possibilità di una terza elezione consecutiva del presidente della Provincia. Il centrosinistra ci sta pensando seriamente (si veda l’intervista sotto). E in caso di referendum «noi faremo una campagna contro il terzo mandato», annuncia il deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì. In questo caso, però, le altre forze politiche del centrodestra, trainate dalla Lega, sarebbero pronte a votare la mozione di sfiducia preparata dal consigliere Claudio Cia (Misto) nei confronti della vicepresidente meloniana Francesca Gerosa.

La legge sul terzo mandato è stata approvata la scorsa settimana grazie ai due voti degli ormai ex consiglieri di Fratelli d’Italia Christian Girardi e Carlo Daldoss. La linea dei meloniani, infatti, è di netta contrarietà al terzo mandato, sia a Trento che nel resto d’Italia. «È questa la nostra linea — ribadisce Urzì — A livello provinciale gli elettori di Fratelli d’Italia ci hanno dato un mandato e noi abbiamo rispetto della volontà dei trentini. Oltre i due mandati non si può andare, altrimenti c’è il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere. È una battaglia morale, non solo tecnica. E non ha nulla a che vedere con Fugatti: per noi è una questione di principio. La concentrazione di potere per 15 anni — aggiunge — non favorisce il ricambio della classe politica e la freschezza amministrativa». Per questo motivo, in caso di referendum, «saremo parte attiva e faremo una campagna referendaria su un principio». Urzì, inoltre, non esclude che Fratelli d’Italia possa essere promotore dello stesso referendum: «Ne dobbiamo ancora discutere», dice.

Per quanto riguarda la mozione di sfiducia, il coordinatore di FdI la liquida «come una notizia destituita di fondamento: non c’è alcuna sfiducia da parte della maggioranza, se non da un personaggio, Claudio Cia, corroso da invidie. Non crediamo neanche che esista questa mozione».

E invece la mozione esiste eccome, ma in questo momento sarebbe «congelata». «Vincere e non stravincere» il motto fugattiano dopo l’esito del terzo mandato, in ossequio del quale la maggioranza è pronta a fermare la mozione per evitare fratture insanabili all’interno del centrodestra. Congelata però non significa cancellata, piuttosto messa in un cassetto pronta ad ogni evenienza. «Qualora Fratelli d’Italia sostenesse attivamente un referendum contro il terzo mandato – dice un importante esponente della maggioranza – Allora il rapporto di fiducia sarebbe venuto meno e allora sì che andremmo a sfiduciare Gerosa».