Giovani talenti

domenica 18 Giugno, 2023

Edoardo Zorzi, cantautore a quattordici anni

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L’artista di Tesero ha iniziato a comporre canzoni appena dodicenne, durante il lockdown
Edoardo Zorzi

Durante l’estate 2022 si è esibito sui palchi di Fiemme e Fassa con il tour «Neva Live». Nel dicembre successivo è stato scelto per cantare alla cerimonia di apertura della prima edizione del trofeo Coni Winter a Pinzolo in vista delle Olimpiadi 2026. C’erano circa 1400 persone. E dire che all’inizio era solo noia.
Edoardo Zorzi, classe 2008, ha scritto la sua prima canzone a 12 anni durante i lunghi mesi del Covid, quando gli eventi suscitavano sensazioni ed emozioni poco chiare nella testa di un ragazzino poco più che bambino. «Scrivevo per esprimere quel che sentivo dentro. Senza farmi domande, davo spazio ai testi e alla musica che mi sgorgavano da dentro. È nata così la mia prima canzone, che parlava di mia sorella Ludovica».
Da allora sono passati quasi tre anni. Edoardo non ha più smesso di comporre. Oggi la sua vita gira tutta attorno al mondo della musica, dallo studio al tempo libero. «Frequento il primo anno del liceo musicale “Pascoli” di Bolzano. Non è un problema conciliare la mia passione con gli studi perché tutto si intreccia e si completa». Non è però sempre stato così, all’inizio la musica di Edoardo era un gesto intimo e riservato. Il punto di svolta è stato un incontro che il destino aveva forse già deciso di far accadere, ma che il giovane ragazzo di Tesero rimandava da un po’. «Conoscevo Marco Mattia, un produttore talentuoso e molto creativo che abita in Val di Fiemme, attraverso i social, ma non ci avevo mai nemmeno parlato. Spronato dai miei insegnanti di canto e chitarra della Scuola Musicale il Pentagramma di Tesero, ho trovato il coraggio di contattarlo. Gli ho scritto e tra noi c’è stata subito intesa artistica».
Edoardo definisce Marco come «il mio mega punto d’appoggio. È la persona che prende le mie bozze e le trasforma in qualcosa di concreto e di definito». Il duo Edoardo – Marco lavora così: il primo realizza una demo del testo e della musica che ha in testa. Il secondo arrangia il tutto. Ed ecco che nasce il brano vero e proprio. Detto così, sembra persino semplice, ma non lo è affatto. Dietro le note di un brano ci sono ore di lavoro, discussioni, tentativi, scambi di opinione. «È come avere un albero senza foglie e pian piano riempirne la chioma: inserire gli strumenti, armonizzare, elaborare il brano, registrare le voci. Una canzone trova così la sua forma».
Oggi Edoardo ha già pubblicato sei brani che sono disponibili sulle maggiori piattaforme streaming: YouTube, Spotify, Apple Music, Tidal, Amazon Music. «Dalla prima canzone in poi ho sperimentato, cambiato, lasciato andare tante cose. Oggi considero il mio punto di partenza il brano “Modalità aereo”. Di cosa parla? Penso che ognuno ci possa trovare il suo significato. Io consegno le mie canzoni alle persone, ma non voglio darne un’unica interpretazione».
Ora sta lavorando a un disco, la raccolta dei brani scritti negli ultimi due anni che usciranno sotto l’etichetta Neva dischi, l’etichetta trentina fondata proprio da Marco Mattia. «È una grande emozione, perché è come chiudere il cerchio di tutto il lavoro di questi mesi. È la concretizzazione di qualcosa, ma non certo un punto di arrivo, anzi».
All’interno del disco ci sarà anche «Specchio». È un brano che parla di bullismo, nato da un progetto promosso dall’Enaip di Tesero, che voleva stimolare negli studenti una riflessione dal punto di vista del bullo, ma senza giustificarlo. Il progetto è stato messo nelle mani di Edoardo e Marco. «Non è mai facile lavorare su commissione. Per un mese non è uscito nulla. Poi una sera, tornando da un concerto con Marco, ne abbiamo riparlato, e il giorno dopo avevo il testo». Il “solito” gioco di rimpalli ha permesso di creare la canzone che verrà presentata nelle prossime settimane ai ragazzi dei vari plessi Enaip trentini.
Le canzoni di Edoardo lo hanno portato in poco tempo a fare tante esperienze dal vivo: l’estate 2022 è stata la stagione di «Neva Live», un piccolo ma importante tour nelle piazze di Cavalese, Moena e Vigo di Fassa durante il quale il pubblico ha potuto ascoltare i testi «Sto bene così», «Deja vu», «Magia», «Modalità aereo», “Umami”. A dicembre 2022 è arrivata l’esibizione a Pinzolo in occasione della cerimonia di apertura del trofeo Coni, una serata in cui ha avuto l’occasione di cantare un suo brano (ha scelto «Umami»), ed una sua versione dell’inno d’Italia. «Non pensavo a niente prima di esibirmi, se non che volevo fare il miglior spettacolo possibile». Ci sono stati poi i palchi di «Rock the beers festival» in Paganella, del «Suan Rock» a Ziano, e la soddisfazione di aver vinto il premio come artista emergente al Trentin’ Music Award. «Le esperienze dal vivo sono state divertenti ed emozionanti», racconta con la disarmante semplicità di quattordicenne. Edoardo è un ragazzino sveglio e con le priorità al posto giusto. Alla domanda volutamente un po’ provocatoria se gli piacerebbe sfondare in tv storce il naso: «La tv è distante da quel che faccio io. Per ora mi interessa studiare, sperimentare, trovare la mia strada». E un po’ si direbbe che l’abbia già trovata.