Il caso

sabato 30 Novembre, 2024

Tione, introdotta all’ospedale la reperibilità notturna: due ortopedici si dimettono

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Il direttore Cont: «Stiamo già lavorando per reintegrare l’equipe di sei dottori»

L’ospedale di Tione perde pezzi. Di recente due dei sei medici che operavano nel reparto di ortopedia tionese hanno rassegnato le dimissioni. Il fattore scatenante alla base della decisione a quanto pare sarebbe il ritorno all’obbligo di reperibilità notturna durante alcuni giorni della settimana, che a Tione era stata eliminata da prima del Covid. Non sarebbero però da escludere valutazioni di natura economica, legate alla possibilità di ottenere ingenti guadagni come gettonisti in un mercato sempre più «affamato» di personale sanitario. Resta il fatto che il reparto di ortopedia a Tione, per anni fiore all’occhiello dell’ospedale, si trova ad affrontare questa turbolenza proprio con l’avvento della stagione sciistica.
Alla radice delle dimissioni dei due professionisti ci sarebbe la decisione dell’Azienda Sanitaria di ripristinare la reperibilità dei medici di ortopedia dalle 20 alle 8 nel pronto soccorso di Tione. In situazioni nelle quali un medico di pronto soccorso serva aiuto sarà possibile far intervenire un chirurgo ortopedico. Oggi in questi casi a Tione i pazienti vengono invece spediti in ambulanza ad altri ospedali. Il ritorno della reperibilità non sarebbe però piaciuto a due medici tionesi, i quali hanno deciso di mettere fine alla loro attività di dipendenti dell’ospedale.
«Abbiamo appreso con rammarico di tale decisione dato che negli ultimi mesi l’Ortopedia di Tione ha avuto un notevole incremento in termini sia di attività chirurgica sia ambulatoriale – spiega il dottor Fabrizio Cont, il direttore dell’Unità operativa ortopedia e traumatologia di Tione – senza dubbio la decisione dei colleghi dimissionari sta maturando da diversi anni e l’introduzione della pronta disponibilità ha fatto da catalizzatore nella scelta. Detto questo, mi preme sottolineare che l’attività della Ortopedia di Tione continuerà a procedere senza indugi per mantenere e possibilmente aumentare la qualità e quantità dei servizi offerti. In questa ottica sto già lavorando con il sostegno dei direttori del Dipartimento ortopedico e del Servizio ospedaliero provinciale, per l’integrazione nell’équipe di due nuovi medici ortopedici in modo da mantenere l’organico a pieno regime».
Le dimissioni dei medici tionesi però potrebbero non essere solo legate alla reintroduzione della reperibilità: «Per essere a pieno organico, oggi a Tione mancano 13 infermieri – dice Fabrizio Lavagnino, infermiere e rappresentante sindacale di stanza proprio nel centro giudicariese – nell’ultima graduatoria purtroppo solo uno o due colleghi avevano scelto Tione come destinazione. Lo stesso problema esiste per alcune tipologie di medici. Oggi c’è scarsità di personale e quindi uno può scegliere come proporsi, valutando la miglior prospettiva di conciliazione vita/lavoro. Non so se chi se ne è andato farà il gettonista, ma sicuramente è una possibilità. L’assessorato sta cercando di risolvere i problemi, e glie ne diamo atto, ma la questione dell’emergenza sanitaria esiste in Italia e sta arrivando a che in Trentino. Per arginarla, specie sugli ospedali periferici, bisognava intervenire 15 anni fa, ormai è tardi. Oggi a un infermiere italiano giovane, all’estero vengono dati vitto e alloggio e il triplo dello stipendio italiano, a queste condizioni è difficile competere e lo stesso vale per i medici».