giudiziaria
sabato 29 Marzo, 2025
Tione, rubò dalle casse della scuola per comprare valigie, giocattoli e viaggi: segretaria dovrà risarcire 370mila euro
di Benedetta Centin
L’ex dipendente amministrativa dell'istituto musicale dovrà pagare anche i danni d’immagine

Dipendente amministrativa alla Scuola musicale Giudicarie di Tione, aveva usato i soldi della cooperativa per acquisiti personali, per rifarsi i pavimenti, per comprare valigie, giocattoli, viaggi aerei, panettoni e pure profumatori per ambienti. Scoperta, Barbara Gallazzini aveva ammesso le sue responsabilità e un anno fa, a febbraio 2024, accusata di appropriazione indebita, aveva patteggiato davanti al giudice per l’udienza preliminare Enrico Borrelli, un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa) e 800 euro di multa. Ora è arrivata anche la sentenza del tribunale civile a cui si era rivolta la scuola, per il tramite dell’avvocata Valeria Parolari, così da ottenere un risarcimento dei danni subiti: la trentina è stata condannata dal giudice Giorgio Flaim a liquidare alla cooperativa Smg 348mila 653 euro, e cioè quanto gli ammanchi accertati. Ma dovrà anche i danni all’immagine creati alla scuola, quantificati in sentenza in 30mila euro. Gallazzini aveva già versato la somma di 50mila euro alla cooperativa Smg, che dovrà quindi essere stornata dal totale.
La scoperta e la denuncia
Ad incastrare l’allora dipendente addetta alla contabilità e socia, era stato un mazzo di fiori da 160 euro. Era luglio 2022 quando quella fattura aveva sollevato sospetti che avevano portato la scuola ad indagare oltre. E a scoprire come la storica dipendente che disponeva di carta di credito e conti avesse trovato il modo di raggirare l’ente, di usare i soldi in cassa a suo piacere, per ben sei anni, dal 2016 al 2022 appunto. A quanto pare intascando direttamente anche le quote delle iscrizioni degli allievi. Così la presidentessa della scuola, Margherita Cogo, si era attivata con la segnalazione alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria. Di qui l’apertura di un procedimento penale a carico della quarantenne. «I bilanci sono sempre stati certificati da revisori esterni, siamo stati noi del Cda a scoprire cos’era successo» aveva già chiarito Cogo.
L’interrogazione di Onda
Una vicenda, questa, divenuta pubblica grazie a un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi, che ieri, a seguito della condanna, ha commentato: «Gli ammanchi si sono verificati nel corso di diversi anni, possibile che nessuno se ne sia accorto prima?».
L’avvocata della scuola nel procedimento penale, Luna Panteca, aveva già fatto sapere che si trattava di «una persona che aveva la piena disponibilità di tutti gli ordini di acquisto e di tutti gli strumenti di pagamento in una struttura, come quella di una cooperativa, dove vige un rapporto di fiducia. Ricordiamoci – aveva dichiarato l’anno scorso la legale – che la vicenda è stata scoperta per caso nel momento in cui alla scuola sono arrivate fatture per cose assurde che nulla c’entravano con i compiti della scuola». Scuola che, assistita dall’avvocata Valeria Parolari, ha poi intentato causa civile alla Gallazzini – era settembre 2024 – per ottenere un risarcimento congruo, presentando quindi il conto completo dei numerosi e sostanziosi ammanchi, oltre che dei danni all’immagine (la cui quantificazione è stata lasciata al giudice). Di certo ben oltre i 50mila euro che l’ex dipendente aveva fatto avere una volta scoperta e presentate le dimissioni.
Il giudice Flaim l’altro ieri ha accolto la domanda della scuola musicale Giudicarie e condannato Gallazzini a risarcire un totale di 348mila 653 euro alla cooperativa oltre agli interessi e ai danni all’immagine quantificati in 30mila euro. Una sentenza che la quarantenne potrà anche appellare.