cronaca
mercoledì 5 Giugno, 2024
di Redazione
È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizie ella morte di Tomas Franchini, l’alpinista di Madonna di Campiglio precipitato per oltre 600 metri dalle Ande mentre era in spedizione con il compagno cileno Cristobal Señoret Zobeck.
Una figura molto conosciuta in trentino, quella del 35enne, che per anni è stato ospite al Trento Film Festival per raccontare la sua passione: la montagna. Oggi proprio Mauro Leveghi, presidente della rassegna cinematografica della montagna ha voluto dedicare un pensiero all’alpinista trentino:
«Morire in montagna, per un alpinista, è una drammatica fatalità impossibile da escludere. Ma ogni volta che avviene, in chi rimane vibra profondamente il senso del mistero e l’immenso dolore per la scomparsa di un amico, un fratello, un compagno di viaggio.
La morte di Tomas Franchini ci lascia attoniti. Eravamo abituati a vederlo sul palco o sul grande schermo, in occasione del Trento Film Festival, col suo modo di fare scanzonato e leggero. Che fosse sul palco dell’Auditorium per ricordare Bruno Detassis, o nelle pellicole “Con le mie mani”, diretto da Mattia Venturi e prodotto da Garofalo&IdeeAssociate, o “Los Picos 6500” di Marco Busacca, che raccontava il concatenamento in continuità di tutte le 13 cime più alte di Argentina, Cile, Bolivia, Tomas sapeva trasmettere al pubblico la cosa più semplice e al contempo importante della sua vita: l’amore per la montagna e l’alpinismo».
Il messaggio termina con un consiglio ai lettori di guardare i film mezionati (disponibili su InQuota.tv) per ricordare «Tomas, il suo sorriso e la sua umanità».
montagna
di Redazione
Mobilitati oltre 140 tra Soccorso Alpino e Speleologico provenienti dalle Stazioni di tutto il Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Nu.Vol.A