La storia
giovedì 9 Novembre, 2023
di Anna Maria Eccli
Decisamente favorito nella corsa alle atmosfere gotiche e terrificanti di Halloween, a Rovereto, è stato Lorenzo Barberi, gestore del negozio «Naturamica», che è ricorso per allestire la vetrina all’aracnide più pesante del mondo: la tarantola. Troneggiante nella teca, «la signora tarantola, nata in cattività ma originaria del Brasile» (come recitava il biglietto d’accompagnamento), con i suoi potenziali 10 centimetri di lunghezza, ha attirato come miele lo sguardo di grandi e piccini. Maestosa, persino affascinante, se ne stava placida sul suo soffice gomitolo bianco, circondato dalle innumerevoli mute che Barberi ha collezionato nel tempo. Ma vedere bimbi insensibili ai richiami materni fare tutt’uno con il vetro, su cui stanno letteralmente stampati per lunghi minuti, è questione quotidiana al 20 di Via Garibaldi, anche quando a essere esposto è il timido geco intento a stirarsi, o la piscinetta con le tartarughine, l’ultima muta del boa o le pettorine coordinate con guinzaglio per portare a spasso in sicurezza il pappagallo appollaiato sulla spalla.
Una lunga storia
Il negozio rappresenta un unicum in città e vanta una storia che risale al 1990, quando i genitori di Barberi aprirono un luogo per l’acquariologia. Lorenzo Barberi lo ha rilevato nel 2015, ospitando via via specie sempre più variegate di animali da compagnia, “per tutte le tasche”, come precisa: «Si va dai due euro per i pesciolini rossi ai 1000 e più per certi pappagalli, una forbice evidentemente ampia, all’interno della quale stanno tutti: roditori, uccellini, pesci tropicali, rettili… A battere tutti, dal punto di vista delle richieste, sono coniglietti nani, criceti, coniglietti ariete, porcellini d’India, seguiti dagli uccellini e dai rettili come il drago barbuto, i gechi, i serpenti». E se l’anaffettività dei serpenti è piuttosto nota, scopriamo che il drago barbuto è in verità una lucertola che interagisce volentieri con l’uomo. Restano pochi i clienti (che tuttavia non mancano) desiderosi di portarsi una tarantola in casa anche se, assicura Barberi, non sono ragni pericolosi. Piuttosto timide, le tarantole preferiscono la fuga all’attacco e il morso non è letale.
Particolarmente ricercati, tra gli uccelli, sono i pappagallini allevati a mano: una varietà incredibile di tipologie, tutte bellissime, colorate, chiassose, accomunate da “garanzia di attaccamento”: «Sono decisamente animaletti domestici, che escono dalla gabbia e interagiscono con la famiglia, fischiettano motivetti, imparano a parlare».
Le simpatiche calopsiti, con il loro buon carattere, sono tra i pappagallini più richiesti, seguite dai coloratissimi parrocchetti dal collare, monaco o conuro del sole. Se manca l’offerta di cani e gatti è soprattutto perché, come ci racconta il negoziante, la struttura, non troppo grande, non reggerebbe adeguato servizio, comunque negli anni Barberi ha dovuto fare fronte anche a richieste di mammiferi particolari, anche se episodiche: «Per un paio d’anni abbiamo venduto delle caprette nane e un paio di maialini vietnamiti da compagnia, ma sono stati casi isolati», dice.
Novità degli ultimi anni è la richiesta di ratti di compagnia. Topoloni talmente affettuosi da poter essere equiparati, nella relazione, a cani. Ricordiamo lo stesso Barberi mentre girava per il negozio con i suoi topi personali sulla spalla, o rintanati nella manica: «Il topo comune può decisamente sostituire l’affetto del cane, è giocoso, affettuoso, ha bisogno della relazione con noi». Chiediamo notizie anche dei soffici cincillà: «Ogni tanto li abbiamo, ma tendiamo a sconsigliarli perché sono grandissimi roditori e tendono a distruggere quello che trovano in casa. In aggiunta, sono capaci di fare salti importanti; così sono animali poco gestibili o, per meglio dire, poco godibili: ti riduci a tenerli molto tempo in gabbia. Anche caratterialmente, sono un po’ introversi. Niente di paragonabile al coniglietto, che avrà sempre la sua gabbietta come base, come cuccia, ma che poi può stare libero, se si mettono in sicurezza i punti critici, quelli che lo possono attirare come i fili elettrici».
La passione dei rettili
La vera passione di Barberi sono i rettili: è infatti proprietario di un boa di circa 9 anni, Ezechiele, che ormai misura più di due metri e mezzo (lo definisce “il mio cucciolone” ed è convinto che lo riconosca “anche se non fa le feste”) della cui crescita i roveretani hanno sentore grazie alla spolia (alla pelle) dell’ultima muta che appare in vetrina. In quanto alle richieste proibite: «Ogni tanto c’è ancora qualcuno che chiede la scimmietta, o il serpente velenoso, soprattutto tra ragazzi, ma si capisce che c’è più curiosità che effettiva voglia di portarsi a casa un cobra delle Filippine». Così la funzione di Barberi diventa anche educativa. Non solo per la tutela delle specie protette o pericolose, ma anche perché ad ogni consegna si deve rendere edotti i clienti del carattere, della longevità, delle dimensioni da adulto dell’animale scelto, perché «si deve sapere esattamente ciò a cui si va incontro ogni volta che si porta a casa un nuovo essere vivente».