cronaca
mercoledì 21 Giugno, 2023
di Redazione
Due 16enni sono stati fermati dai carabinieri di Castello di Cisterna per l’omicidio di Freferick Akwasi Adofo, il clochard 40enne ghanese trovato morto ieri in via Principe di Piemonte a Pomigliano d’Arco, nel Napoletano, ucciso a colpi di percosse e non identificato per ore. I militari hanno dato esecuzione al provvedimento di fermo emesso dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti dei due giovani. Rispondono di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato pestato in strada, avrebbe camminato per qualche metro fino ad accasciarsi all’interno di una corte condominiale, dove è stato soccorso ancora in vita. È morto al pronto soccorso, nell’ospedale di Nola.
«Il Cad di Pomigliano d’Arco, Centro Anti discriminazione Lgbt, è profondamente scosso dall’omicidio avvenuto nella nostra comunità. Uccidere a calci e pugni Frederick vuol dire dimenticare cosa vuol dire essere umani, significa accanirsi contro le persone più deboli, indifese, fragili». Così il Cad di Pomigliano in una nota. «Frederick – si legge ancora – non aveva una fissa dimora e i pomiglianesi avevano imparato a conoscerlo, offrendogli il loro aiuto quando possibile. È su queste pratiche di solidarietà condivisa che dobbiamo stringerci, è la cultura dell’accoglienza, dell’uguaglianza e dei diritti umani che dobbiamo continuare a praticare. Dobbiamo restare umani. Dobbiamo continuare a combattere insieme l’ingiustizia sociale e la discriminazione in tutte le sue forme. Ogni vita è preziosa, merita rispetto, dignità e protezione, senza distinzioni di origine sociale, comunità di provenienza, identità di genere o orientamento sessuale. Sappiamo che la giustizia farà il suo corso e saranno presto identificati gli assassini, sembra due giovani ragazzi. Sapere che a uccidere Frederick potrebbero essere state delle persone che non hanno neanche diciott’anni ci spezza il cuore ancora di più e ci ricorda quanta strada dobbiamo ancora fare per aiutare le giovani generazioni».
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