giunta provinciale
giovedì 26 Ottobre, 2023
di Donatello Baldo
Le ipotesi sulla composizione della nuova giunta cambiano di ora in ora, e tutto sarà ufficioso fino all’ultimo, fino a quando il riconfermato governatore Maurizio Fugatti non firmerà i decreti di nomina e di attribuzione delle deleghe. Ieri sembrava in forse l’equilibrio tra Lega e Fratelli d’Italia, con l’eventuale compensazione attraverso un assessore tecnico di area, salvando così l’impegno a rappresentare tutte le forze al tavolo del governo provinciale. Oggi sembra invece prevalere l’idea di portare in giunta due assessori leghisti e due meloniani.
Due a due, più gli altri
Sono due le ragioni imporrebbero in giunta la presenza alla pari tra le due forze maggiori della coalizione. La Lega, che oltre al presidente sembrava potesse indicare solo un assessore — Roberto Failoni, il più votato che riotterrà il Turismo — è orientata a indicarne due. O meglio, è proprio Fugatti a volerlo: «A Giulia Zanotelli non potrebbe mai rinunciare», dicono i più informati. Confermando alla collega di partito l’Agricolutra e le Politiche della casa. Dall’altra, Fratelli d’Italia non accetterebbe che — presidente compreso — i leghisti in giunta fossero tre, mentre solo uno — la vice Francesca Gerosa — a rappresentare il loro partito. Dunque, presenza alla pari tra gli assessori.
Cia in forse se non avrà la Sanità
Ma chi di Fratelli d’Italia potrebbe entrare in giunta oltre a Gerosa? Il secondo degli eletti, Claudio Cia. Che però sembrerebbe disponibile per occuparsi di Sanità, altre deleghe non gli interesserebbero. E non sembra disposto a fare la pedina, il “fermaposto”. Piuttosto rinuncia, ovviamente se “ricompensato” attraverso — ad esempio — la presidenza del Coniglio provinciale. Al posto di Claudio Cia potrebbe tornare nella stanza dei bottoni Carlo Daldoss, neoletto proprio con il partito di Giorgia Meloni. A lui potrebbe andare la delega agli Enti locali.
Gottardi (La Civica) in bilico
Ma qui sorge un problema. Con la formula 2+2, i posti che rimangono sono soltanto altri due, quando i partiti della coalizione sono cinque. Accontentati Lega e Fratelli d’Italia, un posto a testa devono ottenerlo le forze minori. A cominciare, per peso percentuale, dalla Lista del Presidente — con Achille Spinelli riconfermato assessore con le stesse deleghe a Sviluppo economico e ricerca, a cui si aggiungerebbe Università — garantendo poi un posto al Pat, che esprimerà Mario Tonina, forse ancora a Urbanistica e Ambiente. I posti sono finiti, sono sei gli assessori previsti dalla legge. Rimarrebbe escluso Mattia Gottardi de La Civica, che seppur a capo della forza più piccola della coalizione, è il secondo più votato del centrodestra. La consolazione, anche se di tutto riguardo, sarebbe come per Cia la presidenza dell’Aula consiliare. Ma la poltrona è per uno solo. Altre compensazioni non sono all’altezza, né per Cia né per Gottardi, nemmeno ruoli in giunta regionale, poco ambiti in termini di visibilità politica.
La Sanità all’assessore tecnico
Tornando all’assessorato che vorrebbe tanto Claudio Cia, quello alla Salute, sembra di capire che l’orientamento di Fugatti sia quello di affidarlo a un tecnico. Non di area, non vicino a questo o a quel partito per controbilanciare gli equilibri. Si tratterebbe di un tecnico vero e proprio. C’è chi dice l’attuale dirigente generale del Dipartimento Salute Giancarlo Ruscitti o addirittura il direttore generale della Provincia di Trento Paolo Nicoletti, che a fine anno va in pensione e che potrebbe tornare utile per gestire un dossier strategico come la realizzazione del Nuovo ospedale Trentino, che combinato alla Scuola di Medicina diverrà un ospedale universitario.
il caso
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