La tragedia
domenica 9 Luglio, 2023
di Adele Oriana Orlando
Lo hanno cercato a ritmi serrati e per diverse ore, con l’impiego di particolari attrezzature in uso al Soccorso alpino della Guardia di finanza, ma quando lo hanno trovato intorno alle 17.30 di ieri, non c’era più nulla da fare per Sergio Leopoldo Polimeni. l’escursionista scomparso in Val di Jon, a San Lorenzo in Banale, da venerdì. Si tratta di un uomo, classe 1961, nato a Milano e che sarebbe arrivato in Trentino, a Comano Terme, da circa un anno.
A chiamare i soccorsi sono stati i parenti, allertati dai vicini di casa di Sergio perché, non vedendolo rientrare venerdì sera, si sono preoccupati. Da quanto ricostruito, l’escursionista era partito alle 8.45 circa dal ristoro Dolomiti di Brenta, in località Baesa, con l’intento di completare un giro ad anello che avrebbe dovuto portarlo, in giornata, prima in località Malga Asbelz, attraversando la Val di Jon, poi al rifugio Cacciatore e infine di nuovo al punto di partenza, nell’ampio parcheggio dove l’escursionista aveva lasciato la propria auto. I parenti dell’uomo avevano avuto un ultimo contatto telefonico con lui al mattino, in quell’occasione Sergio aveva raccontato loro i dettagli dell’escursione che stava per compiere. I vicini di casa, sotto richiesta dei parenti dell’escursionista, sabato sono andati a controllare se l’auto fosse ancora lì, a conferma del mancato rientro dall’escursione. Verso le 10.30 hanno quindi subito chiamato il Nue 112.
Le ricerche con IMSI-CARCHER
Ingenti le forze impiegate per cercarlo. Sono intervenuti i militari della stazione del Soccorso alpino della Guardia di finanza (Sagf) di Tione di Trento comandata dal maresciallo Selene Sfarra con l’elicottero; gli operatori del Soccorso alpino della stazione di San Lorenzo in Banale, affiancati dai colleghi delle di Giudicarie Esteriori, Molveno, Val Rendena Busa di Tione e Valle del Chiese, oltre al personale della Protezione civile del Trentino con i vigili del fuoco dei corpi volontari e permanente, l’unità cinofila del corpo forestale trentino, i carabinieri; inoltre sono stati mandati due elicotteri, oltre a quello della Finanza, anche uno dei permanenti di Trento. Le ricerche sono state condotte in maniera intensiva nell’area, tenuto conto anche del protocollo previsto per le zone di frequentazione dei grandi carnivori. Quando i soccorritori sono stati allertati della scomparsa dell’escursionista, sapevano che l’area dove cercarlo era molto vasta e di avere pochi riferimenti precisi, non c’erano notizie certe su dove fosse arrivato e il cellulare risultava irraggiungibile. Determinante, per riuscire a individuarlo in quella zona a tratti impervia, è stato infatti il sistema IMSI-CARCHER in uso alla Guardia di finanza. È stato attivato l’elicottero del reparto volo di Bolzano su cui è montato il sofisticato e innovativo dispositivo che permette di captare il segnale telefonico sul cellulare del disperso, che deve essere acceso, per riuscire a triangolarne la posizione così da geolocalizzarlo. Si arriva a restringere il raggio della ricerca anche a sole poche centinaia di metri, come è accaduto ieri. Tutti gli sforzi per riuscire a ritrovare la persona nel più breve tempo possibile sono però risultati vani: purtroppo l’escursionista era già deceduto, come constatato poi dal medico chiamato ad intervenire. Pare che Sergio sia scivolato lungo un prato molto ripido, probabilmente già nel primo pomeriggio di ieri, dopo aver perso la traccia di sentiero che da Malga Asbelz, prima tappa del suo percorso, porta al rifugio Cacciatore: la caduta è proseguita poi con un volo fatale di 30 metri su balzi di roccia, in seguito al quale l’uomo sarebbe morto sul colpo. La salma, recuperata, è stata portata a San Lorenzo in Banale.