L'intervista
mercoledì 24 Gennaio, 2024
di Benedetta Centin
Il cellulare è tenuto a portata di mano, in attesa di ricevere ulteriori telefonate dal Canada e ottenere quindi aggiornamenti sullo stato di salute di Emilio, sul suo quadro clinico, su quanto i medici hanno riscontrato e stabilito per lui. A casa Zierock, nella nota azienda agricola di famiglia Foradori di Mezzolombardo, ieri c’era grande apprensione. Per quanto ci fossero rassicurazioni sul fatto che il 35enne non versa in pericolo di vita. Le notizie dal Mills Memorial Hospital di Terrace sarebbero comunque arrivate con il contagocce anche ai familiari, che sono in procinto di partire quanto prima alla volta del Canada. Come ha fatto sapere Myrtha, sorella di Emilio, raggiunta al cellulare. «Per ora non abbiamo tante informazioni in più su mio fratello, sappiamo che è in condizioni stabili, che non lo hanno spostato di lì e che dovrà essere sottoposto a degli interventi per le conseguenze riportate, a breve quindi lo opereranno» le parole della parente, la cui voce ieri pomeriggio tradiva grande ansia. «Partire? Fra qualche ora noi familiari prenderemo un aereo per raggiungere Emilio, prima non è stato possibile, non c’erano voli» ha continuato la sorella. Tagliando corto. E spiegando anche il motivo. «È importante lasciare libero il telefono, aspettiamo di continuo aggiornamenti, novità dal Canada» ancora le sue parole.
In coma farmacologico
Da quanto trapela il 35enne sarebbe sempre rimasto cosciente. Era infatti sveglio quando, lunedì pomeriggio, è stato raggiunto dai soccorritori, nel luogo dello schianto dell’elicottero, zona montuosa di Terrace, dove sono convogliati tre elisoccorsi e cinque ambulanze da terra. Una volta accolto in ospedale però gli è stato indotto il coma farmacologico su decisione dei medici che lo hanno sottoposto a una serie di accertamenti e analisi. Secondo le prime indiscrezioni il «filosofo-enologo» che gestisce gli aspetti della produzione vinicola dell’azienda di famiglia da oltre dieci anni a questa parte, non è in pericolo di vita. Ma sarebbero importanti, gravi, le fratture e i traumi riportati nel terribile incidente. Tanto che i medici avrebbero appunto già deciso di sottoporlo a una serie di interventi, per limitare le conseguenze. Quando sono in programma queste operazioni non è dato sapere. Nemmeno i familiari sarebbero ancora stati informati sul merito.
I messaggi di vicinanza
Familiari che in queste ore, a quanto è dato sapere, sono stati raggiunti da telefonate e messaggi di vicinanza da parte di tanti amici e colleghi del settore. Tutti uniti a loro da un grande e virtuale abbraccio. Non solo mamma Elisabetta Foradori (papà Rainer Zierock morì nel 2009), ma anche Myrtha, 32 anni, la figlia e sorella più piccola appunto, e il secondogenito Theo, 33 anni. Oltre alla moglie Federica, con cui Emilio Zierock vive a Egna. Questi, nei profili Facebook dell’agricola Foradori, viene descritto come il «filosofo-enologo» e come un «instancabile lavoratore», con «la sua voce che riecheggia in azienda a tutte le ore del giorno. Era così già da bambino» si legge in un post che accompagna una sua foto.
Il 35enne, laurea in filosofia, ha studiato wine management a Montpellier e seguito varie formazioni in agricoltura all’Università di Hohenheim e all’Emerson College.
Nel suo curriculum annovera esperienze in diverse aziende agricole italiane e internazionali, da Montalcino a Bordeaux, dal Palatinato, a Saint-Emillion, da Karlsruhe alla Patagonia.
Quindi ha deciso di fermarsi in Trentino e di dedicarsi in toto, con la mamma e i due fratelli appunto, alla storica azienda di famiglia in piana Rotaliana dove alla produzione vitivinicola incentrata sul Teroldego si sono aggiunti i progetti collaterali dell’orto e dell’allevamento di bestiame con produzione di formaggi. Il ruolo che ricopre è quello di responsabile tecnico per la parte agronomica e la cantina. «Negli anni ho scoperto l’integrità del frutto — aveva dichiarato durante un’intervista pubblicata in Rete — Cercare di fermentare dell’uva intera e trasmettere il suo messaggio in un bicchiere di vino è quello che mi incuriosisce anno dopo anno». E, ancora, le parole di Emilio Zierock: «Il mio vino è vivo, vibrante e non sta mai fermo. Si muove sempre e cambia nel bicchiere».