politica
venerdì 12 Gennaio, 2024
di Simone Casciano e Donatello Baldo
Il femminicidio di Valfloriana ha scosso anche le fondamenta del mondo politico trentino. Impossibile rimanere indifferenti di fronte all’ennesima tragedia. «Ancora un femminicidio nel nostro Trentino. Ancora una tragedia che pare aver seguito l’identico, atroce copione», scrive il sindaco di Trento Franco Ianeselli. «Il pensiero ora va alle vittime, una donna barbaramente uccisa, i tre figli piccoli rimasti orfani, i familiari straziati dal dolore». Al cordoglio si unisce anche l’impegno, che necessariamente deve scaturire dal dolore. Di fronte al terzo femminicidio in Trentino in 7 mesi Ianeselli scrive che si tratta di «un’emergenza e ci riguarda tutti, soprattutto noi uomini spesso incapaci di accettare la libertà e l’autonomia delle donne». Il sindaco si rivolge allora direttamente agli uomini: «Aiutiamoci a uscire da questa spirale di violenza, deponiamo le pretese di possesso e controllo, impariamo un nuovo alfabeto emotivo. Scendiamo tutti in campo, istituzioni, associazioni, cittadini, con iniziative concrete di educazione e prevenzione e sostegno. Voltiamo pagina, al più presto». Proprio per domani a Trento è stata convocata una piazza degli uomini contro i femminicidi, una manifestazione organizzata da un gruppo di uomini e subito sottoscritta da tanti. Un appello in cui si chiedeva anche la reintroduzione a scuola dei corsi sulla parità di genere e contro la violenza di genere.
Anche l’assessora alle Pari opportunità della Provincia di Trento, Francesca Gerosa, interviene per commentare l’accaduto. Ma non parla di femminicidio, bensì di omicidio: «Ancora una volta un nuovo omicidio — scrive infatti sul suo profilo Facebook —. Vittima una donna, una mamma, che lascia soli i suoi bambini. Queste sono quelle storie che nessuno di noi vorrebbe mai leggere. Non voglio entrare nel merito della vicenda per la quale saranno già avviate le indagini, ma quando ho letto quanto accaduto ho avuto un tuffo al cuore, un nodo alla gola. Pensando a quella mamma, pensando a quei bambini ormai soli».
Di femminicidio, esplicitamente, parla invece Donatella Conzatti, ex senatrice e già segretaria della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. E torna sul tema dei corsi sull’educazione di genere: «In Trentino con Fugatti e Segnana abbiamo perso gli scorsi 5 anni. Speriamo ora Gerosa voglia evitare l’ideologia, ascoltare gli e le esperti/e e agire. E si agisce intervenendo prima, molto prima che la cultura del dominio patriarcale si radichi nella mente delle persone».
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