L'intervento
lunedì 15 Aprile, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Il ricorso ai privati non è «una scelta», ma è «una necessità», dettata principalmente dalla carenza di autisti. Così l’assessore provinciale ai trasporti Mattia Gottardi spiega l’incremento dei servizi extraurbani affidati da Trentino trasporti a ditte private. Nel 2022, in particolare, gli autobus privati hanno percorso 400mila chilometri in più rispetto al 2019: si è passati da 1,9 a 2,3 milioni di chilometri (il T di sabato). «Non c’è la possibilità di fare diversamente se vogliamo mantenere capillare l’offerta del trasporto pubblico», aggiunge Gottardi, che annuncia l’intenzione di rivedere alcune tratte urbane a Trento, «dove si registrano le maggiori criticità».
Negli ultimi anni è aumentato il ricorso a mezzi privati, qual è l’orientamento della giunta provinciale? Nei prossimi anni potrebbe esserci un ulteriore incremento oppure avete intenzione di fissare un tetto massimo?
«Il ricorso ai mezzi privati è previsto in percentuale fissa nel bando per l’affidamento per quanto riguarda il trasporto scolastico e, in emergenza (vedi situazione Ledro), può essere esteso ad altre corse sostitutive. Il ricorso al privato non è “una scelta”, ma talvolta è l’unica alternativa momentanea alla soppressione di alcune corse. Siamo consapevoli che questo possa generare talvolta disagio, ma rappresenta una situazione temporanea».
Lei parla di una soluzione temporanea, però a volte si tratta anche di corse strutturate, prevalentemente extraurbane ma anche urbane, affidate a privati. L’intenzione è quella di riportarle a un regime pubblico oppure di lasciarle al privato?
«Al momento, causa carenza di autisti, non c’è la possibilità di fare diversamente, tenuto conto che vogliamo mantenere capillare l’offerta del trasporto pubblico locale. Nel prossimo futuro, all’aumentare degli autisti aumenteremo le corse pubbliche ed anche le corse in senso assoluto per incentivare, anche attraverso politiche di abbonamenti mirate a pendolari, il ricorso al mezzo collettivo».
Quanti autisti pensate di riuscire ad attrarre?
«Stiamo lavorando, soprattutto lo sta facendo Trentino trasporti, per risultare maggiormente attrattivi per gli autisti con iniziative sia di neo reclutamento (vedasi l’Accademy per nuovi autisti, dove il costo della patente viene anticipato dall’azienda con fidelizzazione automatica), che sta formando 30 futuri nuovi autisti. Tale iniziativa avrà cadenza annuale».
L’impiego di mezzi privati provoca qualche disagio all’utenza, si veda la tratta Montevaccino-Martignano, per cui è stata lanciata una petizione che ha raccolto oltre 200 firme. Come pensate di rispondere a queste richieste?
«Il settore con maggiore criticità è quello dell’urbano di Trento che merita una riflessione più approfondita, in collaborazione con l’amministrazione cittadina: il rapporto costi-soddisfazione dell’utenza merita un approfondimento per valutare la revisione di alcune tratte».
Come si declinerà la revisione?
«Il tema partirà da uno studio dei dati di percorrenza e passeggeri, insieme al Comune, poi si deciderà come ritoccare l’urbano».
C’è un po’ di malumore tra i dipendenti di Trentino trasporti, in particolare tra gli autisti: «Ferie non concesse, trasferimenti bloccati, stipendi fermi», denuncia il sindacato Orsa. È un tema all’attenzione della giunta?
«È partita la contrattazione sindacale per il rinnovo del contratto di secondo livello che dovrebbe risolvere alcune questioni sospese con il personale viaggiante, sia a livello retributivo che di qualità della vita».