conflitto israelo palestinese
martedì 31 Gennaio, 2023
di Redazione
Prendere una vita innocente in un atto di terrorismo è sempre un crimine odioso, ma prendere di mira persone fuori dal loro luogo di culto è particolarmente scioccante». «Lo condanniamo con la massima fermezza, così come condanniamo tutti coloro che celebrano questi e altri atti di terrorismo, indipendentemente da chi sia la vittima o da ciò in cui crede». Così il segretario di Stato americano, Antony Blinken, giunto ieri in Israele per una visita di Stato che oltre a Tel Aviv toccherà anche Ramallah e la Cisgiordania. Il capo della diplomazia a stelle e strisce è sbarcato sul suolo ebraico in un momento di massima tensione con i vicini palestinesi. Lo stesso Blinken ha giudicato «cruciale» il momento, e ha condannato gli attacchi terroristici che hanno preso di mira gli israeliani. Netanyahu ha invece sollecitato i cosiddetti “Accordi di Abramo” con diversi Paesi arabi. «Espandere il cerchio della pace, lavorare per chiudere finalmente il dossier del conflitto arabo-israeliano, penso che ci aiuterebbe anche a raggiungere una soluzione praticabile con i nostri vicini palestinesi», ha spiegato.
Un’allarmante escalation e le reazioni estremamente dure di entrambe le parti stanno mettendo alla prova l’amministrazione Biden. Quello che già si preannunciava come un viaggio carico di tensioni per le divergenze tra la Casa Bianca e il nuovo governo di estrema destra di Netanyahu, si è complicato notevolmente negli ultimi 4 giorni per una serie di attentati e attacchi militari. Oltretutto la situazione ha quasi completamente oscurato la tappa di Blinken in Egitto.
I tentativi per una de-escalation sono stati al centro del vertice con Netanyahu di ieri e lo saranno anche oggi, quando il segretario di stato Usa incontrerà il leader palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che domenica peraltro ha parlato con il capo della Cia, William Burns. Sul tavolo anche le misure di contrattacco discusse dal gabinetto di sicurezza del governo israeliano e quelle in programma contro l’Iran. Ieri Teheran ha annunciato una reazione «decisiva» in risposta all’attacco con droni nella struttura militare nella città di Isfahan che la Repubblica islamica addebita all’intelligence israeliana. Gerusalemme non ha comunque confermato il proprio coinvolgimento.