Trento
mercoledì 4 Settembre, 2024
di Redazione
Confartigianato avrebbe giocato un inatteso e incomprensibile «smarcamento» nella partita del rinnovo dei contratti di operai agricoli e florovivaisti della Provincia autonoma di Trento. A denunciarlo è Coldiretti Trentino-Alto Adige, con il presidente Gianluca Barbacovi fortemente risentito per quanto accaduto. «Coldiretti Trento esprime profondo rammarico e forte disappunto per la recente firma del rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti da parte di Confagricoltura, avvenuta senza il coinvolgimento di tutte le parti datoriali rappresentative, dopo mesi di lavoro collegiale. Tale decisione rappresenta una grave scorrettezza nei confronti delle altre organizzazioni sindacali che rappresentano, Coldiretti in primis, la stragrande maggioranza delle aziende agricole. Un fatto grave che compromette il processo di dialogo e confronto che ha finora caratterizzato il percorso di rinnovo contrattuale». Barbacovi spiega che il percorso di concertazione della questione, fino a un certo punto, era stato portato avanti all’insegna del dialogo e della collaborazione. «Con grande sorpresa e stupore – aggiunge Barbacovi- abbiamo appreso che, di punto in bianco, Confagricoltura ha deciso di procedere autonomamente alla firma del contratto, escludendo due delle tre rappresentanze datoriali, un atteggiamento assurdo vista anche la posizione di rappresentanza minoritaria di chi l’ha compiuto. Questo atto costituisce una grave violazione dei principi di correttezza e buona fede che dovrebbero guidare ogni relazione contrattuale e sindacale. Escludere la maggioranza delle rappresentanze datoriali è un fatto senza precedenti, che mina profondamente la credibilità e l’efficacia del processo negoziale. E’ davvero inaudito e incomprensibile». La partecipazione di Coldiretti alle trattative per il rinnovo del contratto, dall’inizio, è stata attiva e con spirito di collaborazione e trasparenza, a tutti i tavoli convocati, insieme a tutte le componenti sindacali e datoriali. «Ogni fase negoziale – spiega Barbacovi – è stata caratterizzata dalla presenza di tutte le parti coinvolte, in un processo inclusivo e partecipativo, nel rispetto delle regole e delle consuetudini sindacali consolidate. Come Coldiretti, consapevoli di rappresentare la più grande Organizzazione agricola a livello europeo, non abbiamo mai fatto mancare la nostra presenza e fin dall’inizio dell’anno, abbiamo dedicato tempo ed energie in un confronto serio e qualificato sui principali punti normativi della piattaforma contrattuale, giungendo a risultati condivisi che avrebbero potuto rappresentare una base solida per il rinnovo del contratto. Tuttavia, quando la discussione si è spostata sul tema degli aumenti salariali, il clima negoziale è cambiato radicalmente. È mancata la disponibilità al dialogo, sostituita da un atteggiamento intransigente e poco costruttivo, che ha reso impossibile proseguire con un confronto equilibrato e rispettoso delle esigenze di tutte le parti. Infine, questo passo in avanti di Confagricoltura, che vanifica e tradisce il lavoro portato avanti tutti insieme». Nel merito, ciò che è emerso è secondo Coldiretti molto grave e senza precedenti: l’esistenza di due tavoli paralleli: uno ufficiale, a cui Coldiretti ha partecipato con impegno e lealtà, e un altro, strumentale, il cui unico obiettivo era l’ottenimento di un aumento salariale, senza considerare le altre esigenze cruciali per il settore. «Questa dinamica – continua Barbacovi – non solo contraddice i principi di trasparenza e correttezza, ma mette anche a repentaglio la fiducia tra le parti, elemento essenziale per la costruzione di un contratto equo e sostenibile». Coldiretti ribadisce con fermezza il proprio ruolo centrale nel mondo agricolo italiano e il suo impegno a favore di un’agricoltura che sia sostenibile, inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti i lavoratori. «Il nostro contributo alle trattative contrattuali – conclude Barbacovi – è sempre stato orientato al raggiungimento di un equilibrio tra le esigenze delle imprese agricole e quelle dei lavoratori, convinti che solo attraverso un dialogo onesto e aperto sia possibile costruire un futuro migliore per l’agricoltura italiana. Con il ruolo che ci contraddistingue e che ci viene da sempre riconosciuto, invitiamo pertanto tutte le parti coinvolte a ripristinare un percorso di trattativa trasparente e condiviso, nel rispetto delle regole e dei principi che hanno sempre guidato il nostro operato. La nostra organizzazione continuerà a lavorare con determinazione per rappresentare al meglio, e sempre in prima linea, gli interessi del settore agricolo e per promuovere relazioni sindacali basate sulla correttezza, il rispetto reciproco e la fiducia».
Sesto Pusteria
di Redazione
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