la tragedia

venerdì 10 Maggio, 2024

Travolto da un furgone a 17 anni, è morto il ciclista Matteo Lorenzi. Il dolore dei genitori: «Era tutto scuola e bici»

di

Il contatto è avvenuto sul lato del conducente. Lo specchietto si è strappato, poi la caduta rovinosa

È bastato un contatto, rapidissimo e letale, con un furgone che si stava immettendo sulla strada. E i sogni, le speranze, non solo sportive, di una giovane promessa del ciclismo si sono infranti per sempre. Matteo Lorenzi, 17 anni, di Fornace è morto con addosso la divisa blu della sua amata Unione Sportiva Montecorona. È morto mentre stava raggiungendo i compagni di squadra, per un allenamento, uno dei tanti previsti in questi giorni di maggio. Il tragico incidente è avvenuto poco dopo le 15.30 sulla strada provinciale 83, la pinetana, all’altezza della zona produttiva di Civezzano, località Sille, a sette chilometri da dove abitava e da dove era partito, il paese di Fornace. E proprio da quella zona industriale è uscito un furgone Ducato, guidato da un cinquantaseienne residente nel Bellunese. Ai carabinieri ha spiegato di essersi fermato allo stop e poi di essere ripartito, senza accorgersi che c’era una persona in arrivo. Ma in quell’istante dopo la ripartenza c’è stato lo scontro. Il ragazzo sarebbe stato colpito all’altezza dello specchietto retrovisore, quello posto sul lato del conducente: forse è stata davvero una questione di millimetri. Ma per una bici può fare tutta la differenza di questo mondo. La caduta è stata rovinosa, Matteo ha sbattuto violentemente la testa a terra, finendo al centro della carreggiata.
I soccorsi disperati
È stato il conducente del furgone a chiamare i soccorsi, allertando anche il bar nelle vicinanze. Quando i soccorritori sono arrivati, il giovane ciclista non respirava: era andato in arresto cardiaco. L’èquipe sanitaria le ha provate tutte: una lunga manovra di rianimazione, ma nemmeno con il defibrillatore il cuore di Matteo ha risposto. I tentativi sono andati avanti per oltre un’ora, dopodiché l’elicottero è tornato all’ospedale Santa Chiara completamente vuoto.
Il dolore dei genitori
Più a valle c’erano i compagni di squadra che lo stavano aspettando per ricongiungersi. Ma Matteo non arrivava, e lui era sempre puntuale. A questo punto qualcuno della strada ha pensato di raggiungerlo e ha contattato gli altri: «Non riesco a passare, c’è un incidente». L’incidente era quella in cui era rimasto ucciso il loro amico.
La tragica notizia è circolata con rapidità: da Fornace sono scesi i genitori di Matteo Lorenzi, papà Luca e mamma Erica. Quando si sono resi conto che non c’era più niente da fare hanno gridato a squarciagola il nome di loro figlio. Il lutto ha poi toccato i tanti parenti e amici. La famiglia è molto conosciuta a Fornace e possiede tuttora una segheria a Valle. Quanto a Matteo, era un «ragazzo con la testa sulle spalle, tutto scuola e bici», spiegano al pub «La Polveriera», a pochi passi dalla ditta familiare. «Non era una persona che bazzicava molto i bar, era molto impegnato tra lo sport e lo studio», dicono. Frequentava la terza al liceo Galilei di Trento: molti i messaggi di condoglianze arrivati dagli studenti via social. Quanto al ciclismo, come per molti giovani della zona a ridosso della val di Cembra, la sua era una passione nata precoce: prima di approdare alla Montecorona di Palù di Giovo, aveva militato nella Valle di Cembra di Albiano.
Le indagini
Sul luogo dell’incidente, oltre ai soccorsi, sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile di Trento, che ha svolto i rilievi oltre alla polizia locale dell’Alta Valsugana. Intervenuti, per il supporto all’elisoccorso, i vigili del fuoco volontari di Civezzano. Le prime ricostruzioni hanno confermato la mancata precedenza. Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire. Con una violazione del codice della strada, si può rischiare l’omicidio stradale per un incidente che si è rivelato mortale. Al momento, non risulta che siano stati presi provvedimenti, nemmeno il ritiro della patente. Potrebbero, però, arrivare nella giornata di oggi, su valutazione del pubblico ministero di turno, Alessandro Clemente.