LA TRAGEDIA
venerdì 20 Settembre, 2024
di Davide Orsato
Quando l’hanno trovato era già troppo tardi per salvarlo. Era passato nel posto sbagliato al momento sbagliato e, con ogni probabilità, non lo poteva sapere. Per la quarta volta da gennaio, un giovanissimo, non ancora trentenne, muore sul posto di lavoro. E, ancora una volta, dopo la tragedia di gennaio, la vittima è un operaio di nazionalità romeno, arrivato in questo caso in val di Fiemme per un lavoro stagionale. Si chiamava Simon Vasile Florin, avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 16 novembre. È stato schiacciato da un tronco mentre lavorava in un cantiere foresta in località Cercenai, in val Sadole, nel territorio comunale di Ziano di Fiemme. Uno dei tanti per sradicare le piante colpite dal bostrico. Il dramma è successo ieri mattina, alle 8.30. Simon Florin è stato colpito in pieno, l’albero, cadendo, l’ha colpito al volto e al torace. I tecnici dello Uopsal, il servizio di prevenzione e sicurezza sul luogo di lavoro, intervenuti assieme ai carabinieri di Cavalese, sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto: hanno sentito molti colleghi che hanno dato subito piena collaborazione. L’ipotesi prevalente è che Florin sia stato colpito da un albero tagliato da un’altra persona, che non si sarebbe accorta della sua presenza. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente: un’équipe medica è arrivata con l’elicottero decollato da Trento, mentre i vigili del fuoco volontari di Ziano, i primi a giungere sul posto, hanno tentato una manovra di rianimazione. È stato tutto inutile: il ragazzo è morto poco dopo l’incidente. «Purtroppo succede che anche se si fa tutto quello che si può, al destino non si comanda — è il laconico commento, affidato a Facebook del corpo di Ziano — come Corpo porgiamo le nostre più sentite condoglianze».
Simon Vasile Florin era arrivato in Italia da poco più di due settimane. Alloggiava a Cavalese, assieme ad altri colleghi. Aveva trovato lavoro nella squadra boschiva guidata da Dumitru Mihali attiva sul territorio da anni e che, in questo caso, lavora in un cantiere gestito da una ditta fiammazza. Veniva da Vișeu de Sus, nell’estremità settentrionale della Transilvania: è lo stesso paese di Gavrila Grad, il 27 enne morto a Don, in alta val di Non, travolto anche lui da della legna, nel suo caso da dei tronchi posizionati in un piazzale di una ditta di pellet. E da quella zona provengono moltissimi dei lavoratori attivi in Trentino anche, come nel caso di ieri, nei cantieri impegnati a contenere la proliferazione del bostrico. Una comunità solida, in cui si conoscono tutti. «Per noi — afferma Mihaili — era già come un figlio, è una tragedia». La salma di Florin sarà riportata in Romania per il funerale. Cordoglio da parte della comunità, anche da parte dei primi cittadini di Ziano, Maria Chiara Deflorian e del sindaco di Cavalese, Sergio Finato. «Va tutta la vicinanza alla famiglia di questo ragazzo — afferma quest’ultimo — è davvero doloroso che ciò sia capitato a una persona venuta da lontano per guarire il nostro territorio».
Immediata la reazione dei sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Ugl intervenuti per sottolineare il tragico bilancio dei morti sul lavoro in Trentino nell’arco del 2024. Già dieci nel giro di poco più do otto mesi. C’è, il tema della sicurezza sul lavoro soprattutto in ambito forestale (e i cantieri del bostrico sono più esposti di altri), della disponibilità di ispettori e della grossa percentuale di aziende, il 55%, che, attive sul territorio, non risultano pienamente in regola con le normative della sicurezza.
di Redazione
L'uomo di 87 anni si trovava con i parenti nella nota località vicino alla Val Rendena, quando è stato colto da un malore fatale, sul posto anche l'elisoccorso