Il caso

sabato 5 Agosto, 2023

Dopo il lavoro i dipendenti dormivano in ufficio

di

Il titolare detraeva l’affitto direttamente dalla loro busta paga
polizia locale

I vicini avevano segnalato alla polizia locale un insolito andirivieni dal primo piano di uno stabile in viale Martiri, ufficialmente adibito ad ufficio. E così, dopo due diversi sopralluoghi, gli agenti del Corpo dell’Alto Garda e Ledro hanno rivelato un’altra – l’ennesima – situazione di degrado e marginalità ai danni di lavoratori. Al primo piano della palazzina di viale Martiri infatti, in un ufficio di circa 50 metri quadri, vivevano tre lavoratori del settore della ristorazione, che avevano sistemato il locale approntando il necessario perché fosse simile ad un appartamento. L’ufficio è infatti al piano superiore rispetto al ristorante in cui i tre, di origine straniera, erano impiegati.
Il canone d’affitto, nonostante le condizioni di precarietà dell’«alloggio», sarebbe comunque stato richiesto e ottenuto tramite la detrazione della cifra dallo stipendio, visto che l’ufficio sarebbe riconducibile allo stesso datore di lavoro. La vicenda, risalente allo scorso mese di giugno, si è risolta con lo sgombero dei lavoratori, che avrebbero trovato sistemazioni diverse altrove.
Di fatto, la polizia locale ha certificato «solo» un abuso in materia di edilizia privata, dato che – si legge dalla segnalazione pubblicata sull’albo pretorio del Comune – non era stato segnalato il cambio di destinazione dell’immobile, da ufficio ad alloggio. Ulteriori approfondimenti sul caso sarebbero in mano alla guardia di finanza, che verificherà eventuali altre responsabilità. Nel frattempo, il locale al primo piano, a destinazione d’uso ufficio, è tornato tale.
Restano però irrisolte le questioni che stanno a monte del caso specifico: su tutte, le condizioni dei lavoratori, soprattutto di quelli stranieri, già protagonisti di storie simili e peggiori sempre a Riva del Garda; e la difficoltà dei lavoratori di sostenere i prezzi degli affitti sul territorio. Territorio che, in ogni caso, ha pochi alloggi da offrire ai non turisti, elemento che spesso fomenta irregolarità e illegalità.
«Spiace molto per l’intera vicenda. Purtroppo questo non è il primo caso che si verifica sul nostro territorio» commenta la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi. «Nonostante la nostra sia una bella città, di cui si vede il benessere dato dalle tante possibilità di sviluppo e lavoro, queste situazioni ci sono e bisogna tenere alta la guardia. Dobbiamo prestare sempre più attenzione a vicende come questa e far garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori».