I numeri

lunedì 20 Gennaio, 2025

Trentino, boom dei debiti per acquisti a rate: oltre 1 miliardo di euro

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I dati della Banca d’Italia: mutui in calo, prestiti al consumo in crescita

A fine ottobre 2024 i prestiti bancari in corso alle famiglie trentine ammontano a 6 miliardi 431 milioni di euro. La somma è in leggera ripresa dopo mesi di calo ed è in linea col valore di dodici mesi prima: nell’ottobre 2023 il credito alle famiglie in Trentino era pari a 6 miliardi 426 milioni. I mutui per la casa, che ammontano a 3,4 miliardi, sono addirittura in calo dell’1,2%, complici i tassi di interesse che restano elevati nonostante le prime limature della Bce: si arriva anche al 4,50-4,60%. C’è un’unica voce dei finanziamenti alle famiglie che cresce: il credito al consumo. Al 30 settembre scorso, secondo i dati della Banca d’Italia, i finanziamenti per acquisti a rate ammontavano a 1 miliardo 31 milioni, 56 milioni in più di un anno prima, con un aumento del 5,7%. Mentre però i prestiti al consumo delle banche crescono di poco, dai 727 milioni del settembre 2023 a 747 milioni l’anno scorso, il 2,8% in più, i prestiti delle società finanziarie fanno un balzo del 14,2% passando in un anno da 248 a 284 milioni. Molte famiglie trentine si stanno indebitando per mantenere uno standard di consumi che farebbero fatica a confermare con i bassi redditi e l’inflazione.
«Gli ultimi indicatori della Camera di commercio confermano che il clima di fiducia dei consumatori è a terra, la capacità di spesa è bassa» afferma Carlo Biasior, direttore del Centro Ricerca e Tutela Consumatori e Utenti di Trento. «Così si fanno debiti e si può entrare in un loop da cui togliersi diventa difficile». Al Centro consumatori arrivano molte persone per il controllo dei tassi di interesse e anche per l’accorpamento dei finanziamenti. «Il tasso variabile sui mutui è cambiato poco – dice Biasior – Siamo al 4,50-4,60%. Il fisso per un mutuo nuovo è al 3,30-3,35%. Ma se guardiamo i tassi sui finanziamenti per acquisti a rate arriviamo almeno all’8%». Nell’ultima rilevazione della Banca d’Italia, riferita al terzo trimestre 2024, i tassi medi sui finanziamenti alle famiglie, mutui esclusi, sono al 6,30%, ma se si parla dei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio si sale al 13,19% e per il credito revolving al 15,12%. Di fronte al rischio del sovraindebitamento, Biasior ricorda l’importanza della procedura di esdebitazione del consumatore incapiente, una delle operazioni di composizione delle crisi. Ma è una soluzione ancora poco utilizzata: attualmente nei tribunali di Trento e Rovereto sono in corso 51 di queste procedure.