Val di Non
domenica 1 Settembre, 2024
di Marco Mucchi
L’unico agritur e b&b in Trentino in cui si può alloggiare in un vero e proprio castello si trova in Val di Non, a Casez, nel Comune di Sanzeno. Dal 2018 turisti da tutta Europa vengono nella piccola frazione di Sanzeno per immergersi in un’ambientazione medievale che li porta fuori dal tempo. L’idea è della famiglia Moratti: Damiano, giovane di 24 anni e la madre Rosalba Paoletto, proprietaria della struttura di famiglia, raccontano di come è stata convertita la zona del maniero, un tempo adibita alle stalle e magazzino agricolo, che ora ospita quattro camere, e la vecchia pineta che è diventata un giardino circondato dalle mura. «Abbiamo voluto sfruttare quelle aree dell’edificio che non venivano più utilizzate per lavorare, e dar loro così una seconda vita», spiega.
Rosalba Paoletto con il figlio Damiano Moratti
Ci sono altre strutture turistiche dove poter dormire in un castello, ma sono spesso hotel di lusso, la particolarità, invece, dell’«Agritur Ciastel» è quella di essere una struttura all’insegna dello slow tourism, letteralmente il «turismo lento»; proprio come la sua variante gastronomica, «slow food», che cerca di portare le persone a rallentare i propri ritmi frenetici, per fermarsi godendosi una particolare pietanza locale, prodotta con estrema attenzione all’origine e alla lavorazione, lo «slow tourism» fa riferimento a una località che sposti il focus dal turismo intensivo verso una modalità di accoglienza che renda il visitatore parte, anche se temporanea, del luogo che lo ospita, lasciando libertà al viaggiatore di scoprire, in modo lento, il territorio, in questo caso la Val di Non.
«I turisti vengono per staccare dalla loro quotidianità frenetica, immergendosi in un ambiente privo di inutili distrazioni», racconta Rosalba. Che aggiunge: «È una scelta precisa quella di non mettere televisori in camera; offriamo piuttosto dei libri da leggere o suggeriamo agli ospiti di portarseli da casa, se preferiscono». I visitatori vengono da Germania, Olanda, Belgio, Svizzera e ovviamente anche da tutt’Italia, cercano libertà e tranquillità, volutamente non scelgono le zone turistiche più frequentate, rinunciando a particolari servizi d’intrattenimento (comunque presenti).
«I turisti del centro-Europa ci insegnano a vivere la vacanza in maniera più rilassata e l’ambientazione di un’azienda agricola in un castello fa il resto, rende possibile questo stacco spazio-temporale» raccontano Rosalba e Damiano. «Diamo in dotazione bicchieri e posate perché spesso anche solo fermarsi nel giardino tra le mura del castello per gustarsi del vino, acquistato in una delle varie cantine qui vicine, o mangiare una fetta di formaggio della malga appena visitata, è per molti tutto ciò che desiderano, soprattutto se provenienti dal caos delle grandi città», aggiunge la famiglia Moratti.
Essere un agriturismo significa produrre, in questo caso mele, ormai simbolo inequivocabile della Val di Non, che servono per gli infiniti derivati che questo frutto può offrire, proposti ai villeggianti per la colazione; ai quali vengono aggiunti diversi prodotti locali, talvolta consigliati dall’Associazione Agriturismo Trentino, che tra i suoi obiettivi ha quello di mettere in contatto i piccoli produttori con i gestori turistici, per creare unione e rete, completando servizi che altrimenti resterebbero settoriali. «È fondamentale utilizzare le nostre mele quanto gli altri prodotti locali a chilometri zero: chi viene qui cerca gastronomia di nicchia che non trova altrove».
La storia
di Alberto Mosca
Alberti d’Enno, aristocratico della Val di Non, nei primi anni dell’Ottocento tramite matrimonio giunse a Collepasso, dove fu artigliere dei Borbone e innovatore agrario