L'avviso

giovedì 12 Dicembre, 2024

Trentino Music Arena, regole stringenti: il bando taglia fuori gli operatori trentini

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I requisiti per fare domanda sono molto alti, tra i papabili c'è Live Nation. Gli esperti del settore: «O ci sono già state trattative o si rischia che l’avviso vada deserto»

Non sarà un affare trentino. A guardare i requisiti presenti nel bando di gestione per la Trentino Music Arena, pubblicato da Trentino Sviluppo, emergono due fattori evidenti: che la Provincia ha deciso di fare un passo indietro sul numero di eventi e che non si tratta di un’offerta pensata per i professionisti trentini.
Trentini fuori
Il punto 4 dell’avviso pubblico di Trentino Sviluppo precisa i «requisiti di partecipazione» che i soggetti interessati a presentare domanda devono rispettare.
In particolare sono necessari alcuni «specifici requisiti di idoneità professionale, capacità ed esperienza nel settore».
Il soggetto che si volesse candidare a gestire la Trentino Music Arena deve quindi dimostrare di «aver organizzato in ciascun anno (2019, 2022, 2023 e 2024) almeno 2 eventi musicali/concerti per anno con pubblico pagante superiore alle 15.000 unità». Non solo, dovrà anche dimostrare una buona solidità economica presentando «un volume di ricavi medio annuo per gli anni 2019, 2022, 2023 pari ad almeno Euro 5 milioni». Si tratta di requisiti molto alti e che di fatto escludono tutti i professionisti trentini del settore. Forse qualcuno potrebbe rientrare nei parametri per il rotto della cuffia, ma la sensazione generale, tra i professionisti contattati, è quella di un avviso pubblico tagliato su soggetti più grandi e che sarebbe un rischio troppo grande da assumersi da solo per chi da anni opera in Trentino.
La possibile platea
Anche a livello nazionale la platea dei soggetti che soddisfano i requisiti non è ampia: quelli che operano nel Nord Italia si contano al massimo sulle dita di due mani.
Ci sono Live Nation, Vivo Concerti, Friends&Partners, Zed, D’Alessandro&Galli e pochi altri. Alcuni di questi, tra l’altro, operano solo su una città, essendo molto legati a specifiche arene e non è quindi chiaro se siano interessati a operare in un altro mercato.
I possibili scenari
Un altro elemento interessante dell’avviso è il poco tempo a disposizione. Le proposte vanno presentate entro il 30 dicembre alle ore 12. Si tratta di una finestra di tempo davvero esigua per presentare una proposta articolata come quella richiesta dal bando. Gli scenari, secondo alcuni professionisti del settore contattati sono due. Il primo è che ci siano già state delle interlocuzioni, qualcosa di meno di vere e proprie trattative, con qualche grande soggetto dell’organizzazione eventi e che l’avviso sia stato disegnato in questo senso. «In un certo senso me lo auguro – dice un professionista trentino del settore – Perché altrimenti, con questi parametri molto stringenti e il poco tempo, il rischio che vada deserto, come già era successo due anni fa, è molto alto». L’altro scenario prevede proprio che l’avviso vada deserto: a questo punto la Provincia potrebbe andare a trattare direttamente con i soggetti per l’incarico. Chiaro però che sarebbe passato altro tempo e per organizzare dei concerti estivi già ora è tardi. Fare previsioni a questo punto non sarebbe molto diverso dal gioco d’azzardo. Se dovessero puntare due fiches però, i professionisti trentini del settore li metterebbero tutti su una sola casella: quella di Live Nation. «Sono uno dei soggetti più importanti. Qualche colloquio c’era già stato due anni fa. Inoltre sono l’agenzia che cura i concerti di Vasco Rossi quindi c’è un punto di contatto con la Provincia». E anche con Vittorio Costa, l’avvocato di Vasco, che si è già scritto è stato coinvolto dalla Provincia anche nelle ultime due estati della Trentino Music Arena. Un’altra ipotesi da considerare, ma più remota, porta a D’Alessandro&Galli. Da anni organizzano il festival PrimaEstate al lido di Camaiore, che un anno fa ha portato sul palco i Fontaines Dc e Paolo Nutini. I professionisti del settore sanno che da un po’ gli organizzatori si stanno guardando intorno per una nuova sede del festival: chissà che non sia Trento.
Concerti dimezzati
L’altro elemento che emerge dall’avviso è l’intenzione di ridurre il numero di concerti. Nella proposta tecnica da presentare si chiede di organizzare « almeno 4 eventi musicali nel periodo di cui trattasi, pubblico pagante almeno pari a 7 mila persone». Insomma 600mila euro, a fondo perduto, per 4 concerti. Un anno fa, con un milione di euro, al Santa Chiara la Provincia ne fece organizzare 11 (contando anche quello cancellato di Achille Lauro). Numeri ben diversi.