Cultura
giovedì 27 Ottobre, 2022
di Redazione
A che punto è la stesura del bando di gestione dell’area concerti di Trento Sud? Perché non sono stati coinvolti organismi dello spettacolo esperti in materia come il Centro Servizi culturali «S. Chiara»? Quale valutazione tecnica ha stabilito di passare da una capienza di oltre centomila persone, come avvenuto per il concerto di Vasco Rossi, ad appena ventimila?
Sono queste le domande fondamentali che il consigliere provinciale del Partito Democratico Alessio Manico pone alla Giunta Provinciale riguardo il futuro della Trentino Music Arena. Sono passati ormai 5 mesi dal concerto di Vasco che portò a Trento più di centomila persone. Da allora le domande sul futuro dell’area non hanno fatto che crescere e recentemente la Giunta provinciale ha annunciato l’imminente presentazione di un bando per la gestione dell’area promettendo almeno sette concerti per il 2023. Dichiarazioni che hanno lasciato perplesso il consigliere del PD Manica che ha presentato un’interrogazione in merito. Il primo punto è il mancato coinvolgimento dell’ente deputato a organizzare e promuovere spettacoli sul territorio trentino: il Centro Servizi culturali «S. Chiara», «stona l’assenza di ogni coinvolgimento tecnico, posto che il Centro ha professionalità ben collaudate per la gestione di qualsiasi spazio» scrive Manica. Ma il vero oggetto del contendere è la capienza dell’area passata dalle oltre centomila persone di maggio ad appena ventimila. «Perché mai ci si limita a questi numeri» si chiede Alessio Manica per poi concludere «delle due l’una: o per Vasco Rossi si è grandemente esagerato con rischi enormi (…) oppure adesso si sottoutilizzano le potenzialità dell’area»