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giovedì 15 Giugno, 2023

Trentino trasporti riduce le corse. Gli utenti dei bus: «Molti ritardi e disagi»

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Carenza di autisti e la necessità di smaltire le ferie accumulate porterà al 16% di tratte in meno per l'estate. Una tratta su cinque verrà cancellata

Il 16% di tratte in meno: complice la carenza di autisti e la necessità di smaltire le ferie accumulate, da lunedì in città, per decisione di Trentino Trasporti, contrario il Comune, è stata soppressa una corsa di autobus urbani su cinque.
«È una situazione tragica – commenta Giovanna, assistente in una casa di riposo della città – Ogni giorno prendo il 7 da Canova, cambio in via Romagnosi e prendo il 6 per salire a Gabbiolo. Con la recente modifica hanno spostato le corse anche di 30 minuti. Il cambio in piazza Dante, per esempio, si è allungato di 10 minuti: prima partivo alle 12.16, ora alle 12.26». Una situazione che crea disagi soprattutto per chi lavora nel fine settimana: «Per fortuna la domenica non lavoro, c’è solamente una corsa all’ora. Ma il sabato saltano molte corse, lasciando buchi anche di un’ora, e così spesso arrivano due o tre autobus allo stesso momento e ovviamente ripartono vuoti. Sento lamentarsi tutti, è una riforma troppo drastica: nei paesi del circondario di Trento si creano situazioni di vera difficoltà».
La direttrice nord-sud, in particolare, sembra aver subito gli effetti del taglio delle corse. Greta e Angela, madre e figlia, utilizzano spesso le linee 8, 7 e 17. «L’8 è costantemente affollato, soprattutto la mattina, per andare al lavoro, anche adesso che le scuole sono finite. Ci sono sempre molti anziani». Poche corse e molti ritardi, anche prima della riduzione delle linee. «La situazione è sempre stata la stessa – sbuffa Greta – Questa mattina però l’autista ci ha detto che il bus è arrivato dal deposito con 20 minuti di ritardo. Forse le cose sono legate». Il taglio delle linee? «Non una buona idea – commenta decisa Greta – C’è gente a cui serve davvero, che deve andare lontano. Io lavoro alla Zobele, a Trento Sud, e per arrivarci posso prendere solo l’A/. Peccato che la mattina presto non passi, e nemmeno la sera: c’è solo nel pomeriggio, quando non serve».
Elena e Linda aspettano alla fermata di via Travai, sedute sul marciapiede. Non ci sono panchine e nemmeno autobus all’orizzonte. «Prendiamo soprattutto il 3, l’8 e il 7, per andare a Gardolo, o ai Solteri» racconta Linda, che ha appena finito la terza media. «Il 3, in particolare, all’uscita da scuola è affollatissimo. Spesso c’è solo un bus, che si riempie subito fino a che la gente non entra».
Giulia prende spesso l’1/ e il 6 per tornare a casa, in zona piazza Vicenza. «Ho notato che hanno tolto una corsa, ed effettivamente oggi l’autobus aveva un ritardo abbastanza importante» racconta velocemente, perché deve correre a prendere il bus, il cui passaggio viene stimato dal tabellone in circa un minuto. Ma il tempo di attesa aumenta improvvisamente a 15 minuti.
C’è anche chi un gran cambiamento non l’ha notato. Vittorio di professione fa l’idraulico e spesso, la sera, per rientrare prende la linea 10, che lo porta fino a casa sua, a Cognola. «È una linea frequentata anche la sera. Adesso, come utenza, siamo nella media: mi sono accorto del taglio delle linee solo grazie alla notizia che è uscita sui giornali. E approvo l’idea di istituire un servizio di bus notturni a chiamata: sarebbe l’ideale per chi rientra in gruppo la sera, per i giovani ad esempio». Vittorio ritiene che la riduzione delle corse non comporterà grossi disagi: «Forse sarà complicato nel mese di giugno, quando ci sono le Vigiliane e i ragazzini iniziano a uscire la sera; ma poi, a luglio e agosto, la città si svuota completamente».