L'esperienza
venerdì 13 Dicembre, 2024
di Adele Oriana Orlando
È un sistema che funziona e che sta crescendo a Trento, quello del «Controllo del vicinato». A confermarlo sono stati i numeri raccontati durante l’assemblea organizzata, mercoledì sera, nella sala della circoscrizione Centro Storico – Piedicastello dal comune e dai consiglieri, alla quale hanno partecipato una trentina di persone, abbastanza da riempire gli spazi a disposizione. Attualmente sul territorio comunale sono stati creati venti gruppi, per un totale di 178 volontari; quattro di questi gruppi sono nati nell’ultimo mese, mentre altri tre sono in una fase di sviluppo.
Durante l’incontro è stato spiegato il significato e l’utilità del «Controllo del vicinato». C’erano diverse autorità, tra le quali Il sindaco Franco Ianeselli, la neo presidente della circoscrizione, Elisabetta Zanella, la consigliera Silvia Zanetti, il comandante della polizia locale della città, Alberto Adami, il tenente dei carabinieri Alessandro Cori, l’ispettore Stefano Saccomano, il referente dei coordinatori dei vari gruppi. Era presente l’ex questore Alberto Francini, attuale coordinatore del progetto legalità per la Provincia autonoma di Trento e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Cciaa). Zanella fa una premessa: «Questo tipo di realtà, che si struttura in gruppi di persone, di osservatori, che si relazionano con un referente designato, non sostituisce in alcun modo le forze dell’ordine. È uno strumento funzionale all’aumento del controllo e dell’attenzione di quello che avviene sul territorio. Le persone che vivono in una zona, diventano spettatori attivi, ma non si devono mettere in pericolo in alcun modo». Durante l’incontro è stato anche sottolineato l’aspetto sociale dell’iniziativa. «I piccoli gesti di cura fanno parte di quel vivere responsabilmente in una comunità», ha detto Zanella. La presenza delle forze dell’ordine in questo tipo di incontri serve anche per chiarire cosa effettivamente possono o non possono fare i gruppi vigilanti. La funzione di un gruppo è triplice: osservare cosa accade sul territorio, informare il coordinatore che si rapporta con le forze dell’ordine sulle segnalazioni ed è solidale con il vicino, non fare ronde. «Uno degli obiettivi del Controllo del vicinato è quello di riprendere a conoscere le persone che vivono in una casa e le attività svolte, per capire se ci sono persone sospette e situazioni di pericolo» afferma il comandante Adami che, tra le altre cose durante la serata ha raccolto i ringraziamenti di un residente sull’azione e la solerzia della polizia locale sul territorio. «L’interesse verso il Controllo del vicinato sta crescendo, considerando che questa è un’attività di prevenzione», aggiunge il comandante. A occuparsi di Controllo del vicinato e ad organizzare incontri informativi è Silvia Zanetti, consigliera con delega in materia di modifiche regolamentari e normative al fine di valorizzare il ruolo delle circoscrizioni quali presidio di comunità. «A mio parere il Controllo del vicinato è vincente perché crea sinergia tra forze dell’ordine, Comune e cittadini – sottolinea Zanetti – I vigilanti possono dare il loro contributo con delle segnalazioni utili alle forze dell’ordine. L’aspetto più interessante di questi gruppi è che così si creano reti tra vicini di casa anche di tipo sociale: di aiuto, di solidarietà, di senso di appartenenza a una comunità. Questo spinge a lavorare per il bene della propria zona e delle altre persone». Quella di mercoledì sera era la terza assemblea organizzata nelle circoscrizioni. La prima è stata si è tenuta a Meano, la seconda nella circoscrizione di Ravina-Romagnano, dove è già presente un «Gruppo sicurezza» che si occupa di segnalare alla presidente della circoscrizione eventuali anomalie.