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sabato 10 Giugno, 2023

Pochi autisti e ferie da smaltire: in estate taglio del 16% dei bus

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Trentino trasporti: nel capoluogo 210mila chilometri in meno

Da un lato la carenza di autisti e dall’altro la necessità di smaltire le ferie. Un mix di fattori che porterà Trentino trasporti a tagliare le corse su Trento, da domani fino al 10 settembre. Gli autobus percorreranno circa 210mila chilometri in meno (-16%). Il Comune ha chiesto di evitare lo sfoltimento, ma non è stato possibile. Intanto l’assessore Ezio Facchin annuncia l’intenzione di partire in autunno con il servizio notturno a chiamata.

Night bus e taglio delle tratte sono stati due dei temi affrontati giovedì da Facchin alla serata di approfondimento organizzata dal Partito democratico sul servizio di trasporto notturno a chiamata. Un incontro moderato da Francesca Dalrì de «Il T». Sul fronte istituzionale, in realtà, si parla della riduzione estiva delle corse da quasi due mesi. È datata 13 aprile la lettera di Trentino trasporti che rende nota la situazione al Comune. La principale criticità riguarda la difficoltà a reperire autisti. «Tale situazione, combinata con la necessità di garantire la copertura dei livelli di servizio del periodo scolastico, determina una rilevante pressione sugli organici in forza alla società, limitando fortemente l’erogazione di ferie durante il periodo scolastico», si legge nella lettera. Dunque, ora che la scuola è finita bisogna smaltire quelle ferie accumulate, per una duplice finalità. «Da un lato il recupero psicofisico da parte dei lavoratori con la fruizione da parte degli stessi di almeno due settimane consecutive di ferie nel periodo estivo» e dall’altro, si spiega nella lettera, per «non aggravare i costi aziendali a causa dell’accumulo di ferie non fruite».

Questo è l’antefatto. La conclusione è appunto la riduzione delle tratte dei bus: si passerà da 1 milione e 296mila chilometri percorsi nell’estate del 2022 a circa 1 milione e 86mila chilometri. Ossia il 16% in meno: una quota che permetterà di risparmiare 264mila euro. In particolare, «per le linee con frequenza più ravvicinata è stata operata una dilatazione che si ritiene comunque adeguata a coprire la domanda, come attestata dai dati storici». Si è cercato quindi di limitare al minimo i disagi per gli utenti. Il Comune ha chiesto di mantenere invariato il servizio, ma per la società i margini di manovra sono ristretti.

L’amministrazione, inoltre, ha avviato un’interlocuzione con Trentino trasporti per far partire la sperimentazione dei bus notturni a chiamata, cioè il night bus. «Pensiamo di farla partire in autunno – riferisce l’assessore alla transizione ecologica Ezio Facchin – Ci sono alcune difficoltà tecniche, ma intendiamo superarle. L’idea è di stanziare circa 150mila euro». Un progetto su cui il Partito democratico di Trento, assieme ai Giovani democratici, ha voluto dedicare una serata ad hoc. «Crediamo che sia un’opportunità per gli oltre 16mila studenti universitari che frequentano le sale di studio della nostra città, aiutandoli a raggiungere luoghi di aggregazione e alloggi fuori dal centro storico — scrive il segretario cittadino del Pd Alex Benetti — È un’opportunità per gli studenti fuori sede (che sono circa il 65% del totale), che non saranno più costretti a cercare casa in centro città ma potranno scegliere i sobborghi perché efficacemente collegati. Tutto ciò — aggiunge — avrà evidenti conseguenze sul costo degli affitti meno elevati rispetto al centro città».