Politica
martedì 26 Novembre, 2024
di Simone Casciano
Sembrava tutto liscio, forse troppo. E invece la candidatura di Mauro Giacca a sindaco di Trento per il centrodestra sembra, negli ultimi giorni, aver subito una brusca frenata. Se una settimana fa tutti i partiti della coalizione, in maniera informale e confidenziale, avevano dato l’assenso alla candidatura dell’imprenditore e patron del Trento calcio, questa investitura non è poi passata agli atti formali. E il vertice di coalizione che doveva confermare l’accordo attorno al nome di Giacca sembra che non sarà convocato a breve. Il motivo questa volta non sarebbe legato a qualche bizza dei partiti del centrodestra, ma proprio ai dubbi dell’imprenditore stesso. La candidatura lo ha lusingato, su questo non c’è dubbio, e Giacca se ci fosse la possibilità di impegnarsi per migliorare la città di Trento lo farebbe volentieri, però sa anche che l’impegno da sindaco non va sottovalutato e che non sarebbe facile conciliarlo con la sua attività imprenditoriale e con quella sportiva. Tra i partiti c’è anche chi dice che l’imprenditore avrebbe pensato di convocare una conferenza stampa per annunciare la decisione di ritirare il suo nome dalla rosa dei candidati per il centrodestra. Raggiunto direttamente Giacca dice che «ad oggi non c’è nulla. Al momento sono il presidente del Trento Calcio e questo è un impegno che mi sono preso e che intendo continuare a portare avanti, per dare continuità al progetto che abbiamo iniziato». Insomma non un sì, ma nemmeno un no. Giacca precisa che «sono in corso dei ragionamenti che hanno bisogno di tempo e che bisogna lasciare che il processo faccia il suo corso». Un processo che potrebbe quindi concludersi con la sua candidatura, ma anche no. Quali siano i nodi da sciogliere Giacca non lo dice, ma esponenti dei partiti sostengono che sia preoccupato di dover delegare la sua attività imprenditoriale e la guida del Trento Calcio qualora fosse eletto sindaco. Intanto i partiti del centrodestra corrono ai ripari e tornano a sfogliare la margherita dei nomi alternativi. Tre quelli sul tavolo tra cui una donna, per ora però blindatissimi. L’obiettivo del centrodestra era quello di riunirsi entro la fine di novembre per annunciare il nome del candidato. Gli ultimi sviluppi però fanno supporre che l’attesa è destinata a prolungarsi. Due quindi gli scenari ora per il vertice del centrodestra. Il primo è quello di un incontro interlocutorio a breve termine per fare il punto della situazione e darsi poi una scadenza precisa. L’altra possibilità è invece quella di rimandare tavolo e faccia a faccia, lasciare che siano le interlocuzion informale ad andare avanti, e ritrovarsi alla fine quando si è trovata una convergenza.