martedì 26 Novembre, 2024

Trento capitale europea del volontariato «Più di 250 eventi e consapevolezza»

di

Venerdì il passaggio di consegne. Ianeselli: «Occasione unica per capirne il valore»

Si avvia verso il tramonto il 2024, anno che per la città passerà alla storia come i dodici mesi nei quali Trento è stata «Capitale europea del volontariato». E anche se ai botti di Capodanno manca oltre un mese, è già tempo di eventi conclusivi e di bilanci su ciò che è stato e su ciò che lascerà tale esperienza.

Si cala il sipario
Nel tardo pomeriggio di venerdì, dalle 18 in Duomo, è in programma la cerimonia di chiusura di Trento Capitale europea del volontariato. In tale occasione si procederà con il passaggio di consegne alla Capitale europea del volontariato 2025, ovvero la città belga di Mechelen, e con la proclamazione della vincitrice del titolo 2026, per il quale sono rimaste in lizza l’irlandese Ballina, la portoghese Maia e la polacca Rzeszòw.

Gli atti concreti
Diverse le iniziative portate avanti in questi mesi. Basti citare i circa 250 eventi organizzati in città e nelle circoscrizioni o la campagna narrativa «Gente felice» tesa a promuovere – tramite storie di volontari – il mettersi a disposizione come forma di serenità e soddisfazione. Hanno riscosso apprezzamenti, inoltre, gli sportelli ideati per aiutare le associazioni (oltre venti appuntamenti con una cinquantina di realtà supportate), i laboratori per affiancare le stesse nello sviluppo della comunicazione. Passando al lato economico, perché per portare avanti certi progetti oltre alle braccia di chi si mette a disposizione servono anche i soldi, si assesta a circa 180mila euro la somma di contributi erogati tramite bandi dal Comune e dal Comitato di scopo per premiare chi presta attenzione a formazione, reclutamento e condivisione di spazi. Una menzione speciale la meritano poi il volontariato d’impresa, ovvero la pratica che vede alcune aziende consentire ai propri collaboratori di dedicare qualche giornata al lavoro per gli altri e per la comunità, l’alternanza scuola lavoro, la fiera del volontariato nelle scuole e la creazione di un sistema di certificazione delle competenze per i ragazzi indaffarati nel volontariato, particolare che rende i giovani consapevoli del valore di tale impegno non solo per gli altri, ma anche per la crescita personale.

Ianeselli in Ucraina
Proprio ieri, il sindaco Franco Ianeselli è sbarcato a Leopoli, la città ucraina che era arrivata in finale con Trento nella corsa al titolo di Capitale europea del volontariato 2024. Quale occasione migliore, quindi, per una prima riflessione sull’anno che va concludendosi. «Quest’anno speciale ha confermato le attese della vigilia – evidenzia il primo cittadino – sia per quanto di concreto è stato fatto, sia perché è stata l’occasione per incontrare le storie dei volontari, per farli conoscere e per fare in modo che le loro attività virtuose siano di ispirazione per gli altri, in particolar modo i giovani. Spesso, infatti, i volontari agiscono senza gridare: questo 2024 ci sta dicendo che Trento può essere allo stesso tempo sia modesta e umile, come la pratica quotidiana della cittadinanza attiva fatta più di azioni concrete che di parole, sia ambiziosa, come nelle dimostrazioni di apertura e dialogo con l’Europa e non solo. Per il futuro dico quindi che dobbiamo essere consapevoli del valore del volontariato, che va a integrare in modo fondamentale ciò che fa l’ente pubblico».

La nuova applicazione
Mettere in contatto chi cerca volontari, ovvero le associazioni, e le persone che vogliono mettersi a disposizione. Questo l’obiettivo di «Attivati!», l’app sviluppata nell’ambito delle iniziative di Trento Capitale europea del volontariato 2024 con la collaborazione del Centro servizi per il volontariato del Trentino. Con un sistema di notifiche, l’app consente alle associazioni di segnalare necessità immediate, facilitando una risposta rapida da parte dei cittadini, che possono scegliere le attività in base al tempo disponibile, anche creando un profilo personalizzato e scegliendo tra diversi temi di azione locale o realtà da seguire. In occasione della presentazione ospitata ieri da Palazzo Geremia, l’assessore comunale al welfare Alberto Pedrotti ha messo in rilievo la particolarità del percorso di progettazione: «Questo non è uno strumento calato dall’alto. È stato progettato da tanti ragazzi che hanno lavorato insieme, con un finanziamento condiviso da più partner. La genesi dell’app è dunque perfettamente in linea con le sue finalità, che sono quelle di favorire lo scambio di tempo, competenze e idee tra cittadini e associazioni». Alle oltre trenta realtà già presenti in “Attivati!” se ne potranno aggiungere altre: per richiedere l’inserimento basta contattare il Centro servizi volontariato.