Chiusura
domenica 26 Gennaio, 2025
di Gabriele Stanga
Era stato l’ambasciatore dei macaron e della pasticceria francese in città, prima con il suo banchetto in via Calepina e poi con il laboratorio alle arcate in via San Pio X, attraverso il quale riforniva anche molti locali del centro storico di Trento. Poi sono arrivati il Covid, i problemi economici e le difficoltà a trovare personale dipendente che avesse la sua stessa passione. Trento perde uno dei pezzi da novanta del proprio universo dolciario: la pasticceria «Peccati di Gola» di Fabrice Asensi, ha chiuso ufficialmente i battenti.
Il saluto della città
Luci spente, il bancone un tempo pieno di paste e bignè, ora è deserto. «Un vero peccato – dice un passante – Per me era il laboratorio migliore della città. Ci ero molto affezionato». E affezionati gli erano anche i diversi esercizi della Città che Fabrice riforniva. È quasi in lacrime Daniela Giupponi, titolare del Caffè Excelsior: «Eravamo stati il primo bar del centro a collaborare con lui, 8 anni fa – racconta – avevamo avuto l’idea di abbinare macaron e caffè. All’epoca era una cosa inusuale, fu una novità per la città. Ci dispiace molto per la sua chiusura». Con lei anche Luca della Casa del Caffè: «Offriva qualcosa di diverso rispetto alla classica offerta della città – conferma – avevamo fornitori diversi ma con lui c’era un bel rapporto, senza mai uno screzio». Aggiunge poi un ricordo più personale: «Gli avevamo chiesto una torta particolare per il nostro compleanno, erano buonissime anche le sue paste. Solo un po’ impegnative perché se mangiavi quelle eri costretto a saltare il pasto (sorride ndr)».
Le ragioni della chiusura
A spiegare le motivazioni dietro la chiusura di «Peccati di Gola» è stato lo stesso titolare Fabrice Asensi: «Chiudo perché dopo il Covid ho avuto un po’ di difficoltà economiche, i clienti sono sempre stati tanti e mi ero anche adattato a produrre pane e baguette, però è stato un periodo difficile», rivela. Periodo da cui comunque il pasticcere sarebbe uscito se non se ne fossero sommati altri: «Prima ho avuto problemi di salute, poi ho formato alcuni dipendenti che poi se ne sono andati ed ho fatto fatica a trovare nuovo personale – spiega – alcuni giovani di fronte all’opportunità di lavorare mi hanno chiesto di provare perché non erano sicuri di riuscire ad alzarsi alle 5… Non c’è più la dedizione di un tempo. Mia figlia invece ha scelto una strada diversa e non proseguirà l’attività». E per concludere il quadro ci sono anche alcune controversie giudiziarie con un fornitore in via di prossima definizione.
Serrande giù in tutto il centro
Quella di Asensi è solo l’ultima attività a chiudere i battenti. Passeggiando per il centro sono molte le attività con le serrande abbassate. «4 gennaio 2025, chiuso per sempre. Grazie a tutti», il cartello esposto sulla vetrina del Bar Carasau, in via Galileo Galilei.
Dentro il locale si vedono ancora arredamenti e alcune rimanenze dell’attività. «Affittasi locale commerciale», campeggia proprio di fianco al bar, dove sorgeva il negozio di elettronica Cronst, chiuso ormai da quasi un anno. «Solo chi ha la forza di scrivere la parola fine può scrivere la parola inizio», il pensiero lasciato da Claudio e Daniela che gestivano l’attività. Altro palazzo, altro biglietto, quello della bottega Artigianato Artistico: «Il viaggio del negozio è oramai giunto al termine – vi si legge – Grazie a tutti coloro che hanno scelto accessori per i giorni particolari della loro vita e della quotidianità, regalandoci sorrisi, compagnia, parole di conforto e complimenti».