Estate
lunedì 29 Luglio, 2024
di Redazione
La problematica delle «isole di calore» colpisce anche Trento. Si tratta di un fenomeno termico che si verifica nelle aree urbane ed è caratterizzato da temperature più elevate rispetto alle zone rurali che si trova vicine.
Le 110 aree individuate
Nell’ambito dello sviluppo del piano del verde e del progetto europeo Selina, l’Amministrazione comunale ha deciso di ricercare delle possibili aree di intervento attraverso la sovrapposizione della mappa del patrimonio comunale con quella delle temperature, individuando così le aree di proprietà comunale maggiormente colpite dal fenomeno dell’isola di calore. Queste aree sono state poi integrate con i percorsi pedonali per raggiungere gli ingressi delle aree verdi e con le segnalazioni dei cittadini raccolte attraverso i questionari. Sono state quindi individuate 110 aree, suddivise tra parcheggi alberati e non, piazze e strade. Su queste aree è stato avviato un processo trasversale tra diversi uffici comunali competenti, al fine di ricercare le strategie più adatte e definire delle priorità di intervento. Il servizio Gestione strade e parchi inizierà ad agire su 3 delle aree individuate, rispettivamente una strada, una piazza e un parcheggio. Questi interventi mirati e localizzati non modificheranno in maniera significativa le temperature e quindi il fenomeno dell’isola di calore, ma permetteranno un maggior comfort termico ai cittadini in quelle aree risultate prioritarie. Oltre all’introduzione di alberi, altre tipologie di interventi che si stanno analizzando sono l’introduzione di pavimentazione permeabile e ad alto albedo, pergole ombreggianti e rain gardens, “giardini della pioggia” che permettono di trattenere l’acqua piovana per poi rilasciarla gradualmente nel sistema fognario (per questo sono utili nella gestione delle bombe d’acqua impedendo il collasso della rete fognaria).
Le cause dell’isola di calore
L’effetto isola di calore è principalmente causato dalla presenza massiccia di superfici con basso “albedo”, ossia bassa capacità di riflettere la luce solare, come edifici, parcheggi e strade asfaltate. Anche il rapporto altezza-larghezza e la densità degli edifici che compongono la struttura urbana ostacolano la circolazione dell’aria e riducono sia la velocità media del vento sia la vista del cielo dalle strade, con la conseguenza di rallentare il raffreddamento delle superfici e di “intrappolare” il calore all’interno dei cosiddetti “canyon urbani”. Altri fattori come il traffico e il calore derivante da varie attività antropogeniche (uso di sistemi di raffreddamento, come l’aria condizionata, e di riscaldamento) contribuiscono ulteriormente all’aumento delle temperature nei centri urbani. Il cambiamento climatico accentua questi effetti, portando a temperature superficiali.