Beni storico-culturali
mercoledì 14 Giugno, 2023
di Redazione
Manca meno di una settimana al grande evento: l’incanto di Orfeo della Villa romana di Trento, in via Rosmini, sarà svelato al pubblico martedì 20 giugno alle ore 17, in occasione dell’inaugurazione del nuovo percorso della Tridentum sotterranea. All’evento interverranno l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il soprintendente per i beni culturali Franco Marzatico, Sergio Divina presidente del Centro Servizi Culturali S.Chiara, il direttore dell’Ufficio beni archeologici Franco Nicolis e l’archeologa Cristina Bassi referente delle ricerche condotte nella villa. La villa è un magnifico esempio di residenza signorile nella città di duemila anni fa. Situata al di fuori di quella che era la cinta urbica di Tridentum, fu costruita nel corso del I secolo d.C. e abitata fino al III secolo d.C. La prestigiosa abitazione prende il nome dal grande mosaico policromo di Orfeo che decora il vano di rappresentanza. Le ricerche archeologiche, i restauri e gli allestimenti condotti dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento hanno permesso, dopo anni di inagibilità, di restituire alla città un luogo importante per la comprensione e la ricostruzione della sua storia più antica. L’apertura è resa possibile grazie all’accordo per la gestione del sito sottoscritto dall’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali, dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara e dal Comune di Trento. Il nuovo allestimento andrà ad arricchire l’itinerario della Trento sotterranea del quale fa già parte lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas in piazza Battisti. La Villa di Orfeo sarà visitabile dal 21 giugno da martedì a domenica con orario 9-30-13/14-18 e con lo stesso orario anche lunedì 26 giugno in occasione della festività di San Vigilio, patrono di Trento.
Il nucleo più antico della Villa di Orfeo fu edificato nel I secolo d.C., all’esterno della cinta urbica di Tridentum, quando lo splendidum municipium, come fu definito dall’imperatore Claudio nel 46 d.C., conobbe la sua fase più fiorente. La prestigiosa abitazione sorgeva in un quartiere che, alla luce di numerosi altri rinvenimenti, sembra fosse destinato a ricchi edifici nella zona accanto alle mura, non lontano da una delle porte di accesso alla città. La villa, che si articola in due parti separate da uno spazio aperto dove si trova anche un pozzo, prende il nome dallo splendido grande mosaico policromo che si ammira nel vano di rappresentanza, dove il proprietario era solito ricevere i suoi ospiti. Si tratta di un vero e proprio tappeto musivo di 56 mq. al centro del quale è raffigurato Orfeo mentre siede su una roccia intento a suonare la lira per incantare gli animali con la sua musica. Il mitico personaggio è circondato da sei esagoni in ognuno dei quali compare un animale tra cui si distinguono una pantera, un cervo, un cane, un cavallo, un felino e un orso. Lo stile e il tipo di decorazione permettono di datare il mosaico tra il 90 e il 180 d.C.
Oltre a questo magnifico ambiente principale, la villa disponeva di numerosi vani, fra i quali la cucina e un impianto termale con spogliatoio e stanza per il bagno caldo dotati di riscaldamento a pavimento. Indice di raffinatezza è anche un secondo ambiente decorato finemente con un mosaico policromo con quadretti raffiguranti il nodo di Salomone e al centro un kantharos, un recipiente per bere. L’edificio era inoltre completato da grandi giardini, spazi verdi che abbellivano ulteriormente la dimora, ai quali si accedeva direttamente dalle stanze della casa. La villa, come gli altri complessi residenziali costruiti all’esterno della cinta muraria di Tridentum, venne progressivamente abbandonata a partire dalla seconda metà del III sec. d.C. in concomitanza con le prime calate delle popolazioni barbariche. Ai ricchi proprietari si sostituirono famiglie meno abbienti che apportarono sostanziali cambiamenti, riducendo le dimensioni delle stanze e trasformando la sala del mosaico di Orfeo in cucina. Nel corso del VI secolo i cortili furono adibiti ad aree di sepoltura e il complesso seguì le sorti del resto della città che venne progressivamente inglobata nella Trento medievale e moderna, scomparendo alla vista per riemergere solo nel Ventesimo secolo grazie alle ricerche archeologiche.
Alla villa, situata come gli altri siti di Tridentum, circa 3 metri sotto il suolo attuale, si accede da via Rosmini, non lontano dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Il percorso di visita è corredato da pannelli informativi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) ed è arricchito da una vetrina con reperti, alcuni dei quali testimoniano che l’area era già frequentata in età preromana, come dimostra la spilla in bronzo a forma di cavallino, databile tra il VI e il IV sec. a.C, appartenente forse a una donna dell’aristocrazia locale. Tra gli oggetti di età romana rinvenuti sono numerosi quelli attinenti alla cucina e alla tavola, fra i quali mortai in pietra, colini, utensili in ferro, brocche, bottiglie e recipienti utilizzati sia per la conservazione dei cibi sia per la cottura. Non mancano raffinati manufatti, bicchieri e coppe per bere in vetro e ceramica finemente decorati provenienti dall’area padana, ma sono attestate anche ceramiche africane. I frammenti di anfore testimoniano l’importazione di prodotti alimentari, olio e vini pregiati, dall’area padano-alto adriatica e dalle isole del Mediterraneo orientale. La presenza di due ami da pesca in bronzo è indice di attività ittica legata alla vicinanza del fiume Adige che scorreva a poche centinaia di metri dalla villa. Emblematico dell’agiatezza dei proprietari è il ritrovamento di ostriche probabilmente provenienti dal Mar Adriatico. Tra gli oggetti di ornamento, di particolare interesse è una gemma vitrea, utilizzata come sigillo. Altri reperti riportano alla sfera femminile come gli spilloni, aghi e pesi da telaio. Tra i rinvenimenti anche 28 monete in bronzo, alcune tagliate a metà, che vanno dall’età repubblicana al IV sec.d.C. A queste si aggiunge un raro denaro d’argento di Carlo Magno coniato dalla zecca di Mediolanum (Milano) attorno all’800.
Nel nuovo allestimento le pareti del sito sono state dipinte con immagini che rievocano da un lato lo skyline della città romana vista dalla villa con il muro di cinta e le torri e dall’altro il giardino e gli spazi verdi che abbellivano la prestigiosa abitazione. Completa il percorso di visita un video immersivo che aiuta a localizzare la posizione della villa nel contesto di Tridentum e propone la ricostruzione virtuale della città romana e dell’edificio, trasportando il visitatore in un appassionante viaggio attraverso i secoli.
Orario di apertura
Il sito sarà visitabile:
– dal 21 giugno al 30 settembre da martedì a domenica ore 9.30-13 / 14-18
– dal 1° ottobre al 30 maggio ore 9 -13 / 14-17.30
– chiuso lunedì (escluso i lunedì festivi)
Biglietti
Il costo del biglietto è di 5 euro, ridotto 4 per alcune categorie e gratuito fino ai 14 anni, convenzionato con Museum Pass, Trentino Guest Card e Euregio Family Pass-Family Card
La tariffa comprende l’ingresso allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. È possibile organizzare attività didattiche e laboratori per scuole e gruppi organizzati su prenotazione.
In occasione delle Feste Vigiliane, dal 21 al 26 giugno, alle ore 10, 11.30, 15 e 16.30 gli interessati potranno seguire le visite guidate gratuite a cura dei Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici.