Cyber crimine
giovedì 20 Giugno, 2024
di Redazione
Sono due le persone accusate di aver frodato un’azienda trentina dirottano i pagamenti su un iban sconosciuto e che sono finite agli arresti domiciliari. A dare esecuzione all’ordinanza cautelare è stato il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale di Trento lo scorso 14 giugno. I due sono ritenuti responsabili di frodi informatiche. Le indagini, condotte dagli agenti della polizia postale e dai militari della Guardia di finanza di Trento, sono partite dalla denuncia del rappresentante legale di una società trentina che ha segnalato come il pagamento rivolto verso uno dei propri fornitori fosse stato dirottato verso un iban sconosciuto, poi rivelatosi intestato ad uno degli indagati. Accurate investigazioni hanno permesso di ricostruire, allo stato delle indagini ritenuta fondata dal Giudice per le indagini preliminari, della tecnica utilizzata per la commissione dei reati. Dalle indagini è emerso che la modifica delle coordinate bancarie di destinazione delle transazioni commerciali veniva operata attraverso l’infiltrazione di un «bot» un sofisticato file digitale malevolo in grado di interporsi in una comunicazione digitale per alterarla, gestirla o reindirizzarla all’insaputa dei soggetti agenti.
in tribunale
di Redazione
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progetti
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